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Accoglienza: l'esperienza della famiglia Calò diventa un progetto europeo con Padova capofila

L'assessora Nalin: «Si tratta di un progetto che ci consentirà di sperimentare un modello di accoglienza innovativo. L'opportunità di condividere questa esperienza con altre città europee è per noi prezioso e ci porta a ragionare con una prospettiva ampia»

Hanno accolto nel 2015, in casa, sei migranti, tutti maschi. I giovani sono provenienti da Gambia, Guinea Bissau, Ghana e Costa d’Avorio. La loro storia ha fatto il giro dei media. Loro, la famiglia Calò, vive a Treviso e la loro iniziativa di accogliere i sei i giovani in casa, con tanto di percorsi di formazione e studio, ha portato oggi al risultato che questi possono adesso dandare a vivere autonomamente dopo trovato una collocazione lavorativa.

Famiglia Calò

Lo ha annunciato su Fb Antonio Silvio Calò, il professore di storia e filosofia di Treviso, che insieme alla moglie Nicoletta e ai quattro figli ha accolto i sei giovani immigrati arrivati in Italia con uno sbarco nel 2015: «Oggi è un giorno speciale per la nostra famiglia perché i nostri figli neri escono da casa Caló. Ciascuno di loro ha trovato una propria casa ed un lavoro. Nel 2015 abbiamo aperto le nostre porte: sono stati quattro anni difficili e intensi ma la nostra storia dimostra che l’accoglienza e l’integrazione si possono fare davvero».

Padova

Questa vicenda ha ispirato un progetto dell’Unione Europea che vede la città di Padova capofila in questa speciale sperimentazione di accoglienza. Lo spiega l'assessora al sociale, Marta Nalin: «Il progetto con cui abbiamo vinto un bando europeo come capofila si ispira all'importante esperienza della famiglia Calò. Si tratta di un progetto che ci consentirà di sperimentare un modello di accoglienza innovativo, particolarmente importante alla luce dello smantellamento del sistema sprar realizzato dallo scorso governo. Siamo soddisfatti che Padova sia ancora una volta in prima fila rispetto ai temi della solidarietá, dell'accoglienza e dell'innovazione dei servizi. Le sperimentazioni in ogni campo ci consentono di verificare la fattibilità di proposte innovative per migliorare i servizi e rendere le nostre risposte al passo con i bisogni emergenti dalle continue trasformazioni sociali. Avere l'opportunità di condividere questa esperienza con altre città europee è per noi prezioso e porta la nostra città a ragionare in una prospettiva europea».

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