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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Antiabortisti e manifesti nostalgici: dura presa di posizione dell'amministrazione

In un documento assessori e sindaco definiscono uno scempio i manifesti apparsi a Padova e criticano la manifestazione prevista per venerdì: «La nostra città rifiuta ogni forma d’intolleranza e provocazione»

L'estrema destra ha convocato per venerdì 29 una manifestazione a sostegno del discusso "Congresso Mondiale della Famiglia" organizzato a Verona che riunisce «il movimento globale» antiabortista, antifemminista e anti-LGBTQI. Una tre giorni alla quale parteciperanno associazioni, capi di stato ed esponenti politici della destra radicale, cristiana e integralista da tutto il mondo.  Sicura anche la presenza del ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo Fontana, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. E, sempre dall’Italia, ci saranno Giorgia Meloni, il senatore della Lega Simone Pillon, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Verona, Federico Sboarina. Anche il Vescovo della città scaligera parteciperà al convegno.

Lo scempio 

La giunta comunale, riunitasi nella giornata di martedì 26 marzo, ha prodotto un documento che prende nettamente le distanze dai contenuti proposti da coloro che hanno lanciato l'appuntamento di venerdì a sostegno degli anti abortisti e dallo stesso congresso di Verona. La giunta poi non ha traslasciato di evidenziare fermamente, con un giudizio negativo che non lascia spazio a interpretazioni, quanto fuori luogo siano i manifesti apparsi in città in ricordo della fondazione del partito fascista. La giunta parla senza mezzi termini di "scempio" alla memoria e di offesa alla città che è medaglia d'oro della Resistenza. 

Il documento della Giunta di Padova

Ecco il testo prodotto dagli assessori del comune di Padova, che pubblichiamo integralmente:  «Padova ha una lunga e solida tradizione democratica ed è sede di un’Università che da secoli è simbolo di libertà di pensiero oltre ad essere l’unico Ateneo italiano medaglia d’oro al valor militare per il suo contributo alla Resistenza. La nostra città si è sempre distinta per inclusione, apertura al confronto e rispetto dei diritti, ma anche per il rifiuto di ogni forma d’intolleranza e provocazione. Padova chiede serenità, rispetto, e non accetta di essere ripetutamente strumentalizzata ed usata come palcoscenico per manifestazioni dal chiaro intento provocatorio indirizzate oltretutto contro una legge dello Stato che sancisce diritti delle donne che evidentemente qualcuno vuole calpestare e cancellare. Per questo, anche in questa occasione, stiamo senza alcun dubbio dalla parte delle donne e della loro possibilità di autodeterminazione. Oltretutto, proprio in questi giorni la città è stata sfregiata, anche in luoghi di interesse artistico e storico, da decine di manifesti abusivi inneggianti alla nascita del fascismo, un vero e proprio oltraggio alla memoria di chi ha perso la vita per la libertà, oltre che essere un reato. Padova, in continuità con i valori della Resistenza e dell’antifascismo, è oggi una città di respiro europeo, aperta, inclusiva ed anche per questo chiediamo alle autorità competenti, come del resto già avvenuto in altre importanti città del Paese, di evitare che la nostra città subisca parate neofasciste che inneggiano alla cancellazione di diritti e conquiste sociali acquisite da decenni, oltretutto in una cornice nostalgica di un passato tragico e liberticida. Tutto questo non è accettabile in una città che è eccellenza europea in campo culturale e scientifico, capitale del volontariato 2020. Siamo orgogliosi della nostra storia; difendere democraticamente e pacificamente i valori nei quali la città si riconosce evitando che siano così tristemente calpestati è una nostra responsabilità».

L'organizzazione anti abortista mondiale

E' il 1995 quando l'americano Alan Carlson incontra il sociologo e demografo russo Anatoli Antonov che nasce di fatto l'organizzazione mondiale a difesa della "famiglia tradizionale". Carlson è storico ex funzionario dell’amministrazione Reagan e allora presidente del Centro per la Famiglia, la Religione e la Società, un gruppo conservatore che si oppone all’aborto, al divorzio e all’omosessualità. Carlson e Antonov prevedevano un imminente crollo demografico, mai avveratosi, e davano la colpa di questo al movimento femminista, all’introduzione del divorzio e all’omosessualità. Tra le battaglie portate avanti dall’organizzazione che negli anni è andata crescendo in tutto il mondo, da ricordare il sostegno alla legge russa contro la propaganda gay del 2013, provvedimento poi condannato dal Consiglio d’Europa e dal Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e da diversi gruppi per i diritti umani, e quella contro le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso, sempre nel Paese di Putin. Nell’organizzazione non ci sono solo cattolici, ma anche cristiani ortodossi, protestanti, evangelici e mormoni, soprattutto dagli Stati Uniti.

Relatori

Ecco alcuni tra i relatori del convegno di Verona. Ci sarà ad esempio Dmitri Smirnov, arciprete della Chiesa ortodossa russa, che ha definito «assassine e cannibali» le donne che decidono di abortire. Ci sarà anche la parlamentare ugandese Lucy Akello che sostiene invece che l’omosessualità andrebbe perseguita con la pena di morte nel caso in cui sia «aggravata» e con l’ergastolo come misura alternativa. Interverrà anche il presidente moldavo Igor Dodon che dopo l'elezione ha immediatamente dichiarato: «I gay ne eleggano uno per loro». Infine, tra i relatori, come non citare l'ex calciatore Nicola Legrottaglie: «Famiglia? Riconosco solo quella biblica». 

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