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Autovelox, il sindacato della Polizia Locale contro Schiesaro: «Attacca chi non può difendersi»

La segreteria regionale del sindacato della Polizia Locale, Sulpl Veneto, ha, con una nota, preso le difese dell'ex comandante della municipale di Cadoneghe e attaccato il primo cittadino del comune patavino

La segreteria regionale del sindacato della Polizia Locale, Sulpl Veneto, ha, con una nota, preso le difese dell'ex comandante della municipale di Cadoneghe e attaccato il primo cittadino del comune patavino, Marco Schiesaro. Il Sulpl commenta quanto sta emergendo alla conclusione delle indagini della Procura di Padova che hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio per l'ex comandante facente funzioni della polizia locale di Cadonehge, il 63enne Giampietro Moro e l'agente Mattia Ferracin, di 32 anni. Entrambi sono accusati di falso in atto pubblico commesso da un pubblico ufficiale, e per Moro c'è anche la tentata concussione. 

«Dopo mesi si è arrivati alla conclusione delle indagini e ad un rinvio a giudizio», premettano dal sindacato prima di mandare la prima bordata al sindaco Schiesaro. «Il Primo Cittadino, però, in quota ad un partito che in parlamento cerca di abolire l’abuso d’ufficio per i sindaci», chiaro il riferimento alla Lega, «sembra dimenticare che in Italia i gradi di giudizio sono ancora tre. Non sembrava aver fatto una gran bella figura quando, dopo aver fatto installare i nuovi autovelox, gli strumenti avevano rilevato 60 mila infrazioni in pochi giorni. Con i cittadini sul piede di guerra, pareva che i dispositivi fossero spuntati di notte e lui li avesse trovati là. Ora, probabilmente tentando di rimediare a quella figura non proprio popolare, si scaglia pubblicamente contro l’ex Comandante della Polizia Locale e contro l’agente coinvolto». Ferracin, lo sottolineano dal sindacato, era sottoposto all’autorità di entrambi, quindi sia del comandante Moro che del sindaco Schiesaro.

I sindacalisti del Sulpl spiegano che Moro ha seri problemi di salute in questo momento,domenica 28 gennaio è rimasto vittima di un infarto e dal quale non si è ancora ripreso e che «non è in grado di difendersi dalle accuse diffamanti che il Sindaco propina alla stampa. Non un bel modo di operare per un Sindaco che sostiene di essere vittima».

«Considerato che non sono ancora arrivati i rimborsi delle sanzioni che aveva promesso sarebbero state annullate, anche se già pagate, il sindaco dovrebbe essere più cauto nelle sue eternazioni. Il Comune aveva anche disposto un apposito modulo ma gli atti di annullamento emessi fino ad ora, a quanto pare, fanno riferimento solo a sanzioni che sono state contestate oltre i termini di legge. Secondo l’accusa, l’allora Comandante avrebbe “gonfiato” i dati per giustificare l’istallazione dei dispositivi di rilevamento della velocità. Ma la conferma dell’accusa in sede processuale, esimerebbe il Sindaco dalla responsabilità morale? Un Sindaco non dovrebbe forse avere la reale percezione della situazione delle strade del Comune che amministra?». Ilnfine l'ultima stoccata al sindaco Schiesaro. «Lo invitiamo a risparmiarci i suoi commenti fino a quando ci sarà una sentenza di condanna definitiva che farà luce sulle responsabilità di tutti i coinvolti e, magari, di rivolgere le sue accuse pubbliche a chi si trova nelle condizioni di salute che gli permettano la replica».

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