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Figli di mamme registrati come fratelli, PdF: "I veri discriminati sono i bambini"

Il circolo: "Ad una bugia, “figli di due mamme”, se ne aggiunge una seconda forse più grave, perché «maternità surrogata» o «utero in affitto», che altro non è che il commercio di sperma maschile, è vietata dalla legge italiana, ed anche se continuerete a spacciare quest’atto come una forma di amore, noi lo denunceremo sempre, come un’infamia verso i bambini"

«Dopo poche ore dall’insediamento del nuovo governo, ed in particolare del nuovo ministro per la Famiglia e la Disabilità, abbiamo assistito al solito piagnisteo della comunità LGBT: “Chi ci difenderà?”. Noi rispondiamo con una verità assoluta: “Chi difende i diritti dei bambini? Comprati
e registrati all’anagrafe come fratelli?”. Lo ha detto Maria Verita Boddi, presidente del Circolo del Popolo della Famiglia di Padova, riferendosi alla vicenda della registrazione all’anagrafe di Padova di due bambini, figli di due donne, unite in matrimonio in Canada. «Fin qui nulla di nuovo sotto il sole, visto le forzature di legge fatte dai Comuni di Roma e Torino, ma quello che ci più spaventa è la profonda bugia di cui questi bambini sono oggetto» prosegue Maria Verita Boddi. «L’anagrafe di Padova ha registrato questi bambini come fratelli, ma tali non sono e non lo saranno mai. Ad una bugia, “figli di due mamme”, se ne aggiunge una seconda forse più grave, perché «maternità surrogata» o «utero in affitto», che altro non è che il commercio di sperma maschile, è vietata dalla legge italiana, ed anche se continuerete a spacciare quest’atto come una forma di amore, noi lo denunceremo sempre, come un’infamia verso i bambini.»

"Discriminati i bambini"

«Altro che discriminati i gay! Qui i veri discriminati sono i bambini privati di un padre, ed una città, Padova, che sta subendo un vero e proprio assedio morale e valoriale.» ha proseguito Mirko De Carli, coordinatore Nord Italia del PdF, «Gay Village, Gay Pride, esposizione di foto a sostegno di queste iniziative nella Casa Comunale, sono un segno dell’invasione ideologica in atto che vuole far passare come normale il pensiero che i figli nascono da due mamme o da due papà e sono fratelli perché due donne si sono unite civilmente. Ognuna sarà madre del proprio (sic) figlio, ma mai potranno compensare la mancanza del relativo padre. Contro queste vere e proprie follie il POPOLO
DELLA FAMIGLIA continua e continuerà a far sentire la propria voce.»

"Quali gli importi?"

«Vorremo proprio sapere dal Comune gli importi spesi per queste attività e sponsorizzazioni, visti i tagli recenti effettuati nei confronti delle famiglie padovane. Aspettiamo con ansia una risposta dal Comune di Padova e dall’assessore Nalin.» ha concluso Boddi a nome del PdF Padovano.

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