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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

«Non affronta le problematiche della città»: l'attacco di Bitonci all'amministrazione comunale

Il deputato della Lega ha affrontato insieme ai membri dell'opposizione (esclusa Fratelli d'Italia) alcuni temi, criticando l'operato dell'amministrazione comunale

Roberto Moneta, Vera Sodero, Vanda Pellizzari, Massimo Bitonci, Ubaldo Lonardi, Andrea Ostellari, Alain Luciani, Eleonora Mosco: schierati fianco a fianco, gli esponenti dell'attuale minoranza (non al gran completo causa assenza di Fratelli d'Italia) criticano aspramente le ultime iniziative dell'amministrazione comunale di Padova.

Fiera

A prendere la parola è Massimo Bitonci, che affronta subito il primo tema, «che ci sta molto a cuore e riguarda il futuro della Fiera di Padova, che negli ultimi anni ha avuto una diminuzione degli eventi e del fatturato, era arrivato ai livelli di un tempo sotto alla gestione di Geo. Contestiamo l’ultima scelta dell'amministrazione comunale, che ha deciso di cedere con la formula del diritto di superficie gratuito uno spazio di 100 metri per 50 all'Università di Padova per 50 anni. Sia chiaro che non abbiamo ovviamente nulla contro l’Università, ma ci chiediamo se è una scelta che è stata fatta sopra le teste dei padovani e soprattutto pensiamo che questo sia un ulteriore passo che va verso il depotenziamento e la chiusura del polo fieristico. Prendiamo ad esempio "Auto e Moto d’Epoca", che vedrà ridotto il proprio spazio espositivo: il rischio è che tale evento non si faccia più a Padova. L'Università poteva acquistare a somme irrisorie degli altri stabili abbandonati a se stessi sempre in via Tommaseo, e lo dico ribadendo che non ho niente contro Università. Il Rettore fa chiaramente i propri interessi, ma mi sembra che li faccia fin troppo bene. Non capiamo davvero il senso di questa operazione, ma d'altronde l'amministrazione comunale di non avere una propria idea dello sviluppo urbanistico della città visto che sa solo ripercorrere quanto da noi fatto da noi in precedenza». Un concetto prontamente ribadito da Ubaldo Lonardi: «Non contestiamo l’Università, anche perché è sotto gli occhi di tutti che è l'unico soggetto che investe su Padova a differenza dell'amministrazione. Comprendiamo anche il Rettore, che vorrebbe tutta la facoltà di Ingegneria sull'asse di via Tommaseo, ma nell'area ci sono molti buchi neri e invece è stata presa una zona che è un patrimonio per tutta la città. Questo dimostra che negli ultimi due anni per la Fiera è stata effettuata un'operazione prettamente immobiliare». Al coro di voci si aggiungono Vanda Pellizzari («Intorno alla Fiera sono nati alberghi e strutture commerciali che stanno perdendo lavoro, è avvilente che neanche in Commissione vengano ascoltate le nostre richieste») e Alain Luciani: «Manca totalmente una visione della città: chi amministra in questo momento Padova non ha la più pallida idea di cosa fare. Nessuno deve toccare la Fiera».

Parcheggi

Il secondo tema? È sempre Massimo Bitonci ad introdurlo: «Riguarda l'annoso problema dei parcheggi, perché la situazione peggiora a vista d'occhio. Per quanto riguarda la chiusura di piazzale Boschetti siamo contenti che l'amministrazione stia concludendo il nostro progetto, ma ora ci sono ancora meno posti auto a disposizione. Per come è stato da noi concepito il park Prandina dovrebbe essere da 700 posti in su, non in giù, e siamo convinti che il sindaco Giordani pensi a un parcheggio ampio come in ogni grande centro storico anche perché noi avevamo indicato proprio l'area dell'ex Prandina come parcheggio ideale per sfruttare poi il migliore centro commerciale possibile, ovvero quello formato dentro alle mura dai piccoli negozi, che sono il vero patrimonio della nostra città. Il parcheggio a raso sarebbe il più conveniente a livello economico, ma se si vuol farlo convivere con un parco allora si può anche realizzare sotterraneo. Questa situazione dimostra l'ottusità dell'amministrazione comunale, che non affronta le vere problematiche della città».

Opposizione

Interviene anche il senatore Andrea Ostellari: «Da cittadino noto con oggettività che questa maggioranza ha finito il collante, perché le colle prima o poi perdono sempre il proprio effetto. Le idee mancano, hanno semplicemente attuato le idee dell'amministrazione Bitonci. C'è a mio avviso la necessità di creare un tavolo di confronto perché abbiamo l’obbligo di far ripartire Padova. Noi ci siamo e ci saremo sempre per Padova, che deve ritornare ad avere una progettualità. Dobbiamo ripartire da questo gruppo». E quando si fa notare l'assenza di Fratelli d'Italia la replica è affidata a Massimo Bitonci: «Qualcuno non si riconosce più nel percorso di lavoro fatto in passato, e francamente sono problemi loro, ma a Padova va ricucito il filo del centrodestra anche perché in realtà tra di noi ci si parla. Forse c’è chi vuol fare di più la primadonna rispetto ad altri, ma facciamo tutti opposizione. Noi non siamo chiusi, ma non vogliamo manie di protagonismo».

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