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Boron passa a Forza Italia: «Non mi sentivo più a casa in un partito nazionalista»

Con Tosi al Pedrocchi il consigliere regionale annuncia il suo passaggio e spiega che bisogna mettersi al lavoro per costruire una coalizione per puntare a Palazzo Moroni: «Per Padova serve il candidato migliore. Posso fare l'identikit? Deve essere padovano, con quelli venuti da fuori abbiamo già provato»

«E' un percorso interessante quello avviato. Le difficoltà a capire certi percorsi, anche ascoltando gli umori in consiglio regionale, è molto diffusa. Le stesse difficoltà che ho vissuto io le stanno vivendo molti colleghi che non si riconoscono più in certi discorsi. Dopotutto è difficile accettare di passare da essere un partito territoriale a compagine nazionalista. Credetemi, è un qualcosa che sta disorientando tanti». L'annuncio era nell'aria, ora è ufficiale:il consigliere regionale Fabrizio Boron entra a far parte di Forza Italia.

A dargli il benvenuto di fronte alla stampa c'è Flavio Tosi, insieme a Roberta Toffanin, Luca Callegaro, Alberto Bozza ed Elisa Venturin. Sono diversi mesi che da diversi mesi sta facendo quella che in termini calcistici potremmo definire una notevole campagna acquisti. Lo fa intercettando un certo malcontento che aleggia nella Lega Salvini in Veneto da parte di amministratori locali e militanti. Il partito è cos cresciuto tanto che ora Forza Italia ora reclama in giunta regionale un assessorato. Qualcosa che è più di una speranza, come ha detto il sindaco di Arquà Petrarca, Luca Callegaro. Sembra più una certezza, a dire il vero. «Forza Italia oggi ha un valore, numeri, che sono molto più consistenti e diversi rispetto. L'apporto di Fabrizio è particolarmente importante soprattutto nell'ambito delle politiche socio sanitarie, un tema sul quale abbiamo intenzione di dare un importante contributo a livello di proposte», spiega Flavio Tosi. «C'è la necessità di un cambio di passo e un balzo in avanti», ha premesso il consigliere regionale Fabrizio Boron. Stesso concetto espresso anche per quanto riguarda l'autonomia. «Noi diversamente da altri siamo sempre stati pragmatici, c'è chi forse in passato ha investito molto sull'autonomia e l'ha portata a casa», ha evidenziato Tosi.

«La cosa più incredibile che in questi mesi un confronto c'è stato con Tosi e non con chi in Regione crea l'unità nel gruppo e questo non c'è stato negli ultimi sei mesi. Nessuno ha voluto confrontarsi su ciò di cui c'è bisogno. Il confronto porta a costruire, negarlo distrugge», ha detto Boron. Poi riferendosi a Padova: «La nostra intenzione è quella di creare il contesto per tornare a guidare a questa città. La metà dei padovani alle ultime amministrative non ha neppure votato, perché non esisteva un progetto, una proposta vera, consapevole. Va allargata la discussione anche a tutto un contesto di consiglio comunale, anche a chi rappresenta oggi la maggioranza. Dobbiamo costruire una grande coalizione per poter governare la città di Padova, senza che nessuno da fuori ponga veti», dice riferendosi al suo ex partito, la Lega Salvini. «Per Padova serve il candidato migliore. Posso fare l'identikit? Deve essere padovano», dice Boron tra le risate dei tanti presenti. «Deve essere padovano, con quelli venuti da fuori abbiamo già provato», ribadisce Boron lanciando una chiara frecciata al sottosegretario Massimo Bitonci. Sia con Boron che con Tosi si è parlato anche della scelta della Lega Salvini per quanto riguarda le alleanze in Europa:«Come fai a scegliere di perdere, gli estremismi non faranno mai parte della maggioranza. In Europa decide chi ne fa parte»

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