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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Bressa: «Prima rata Imu confermata 16 giugno; esentati alberghi e attenzione a chi è in difficoltà»

«La considerazione fatta - spiega l'assessore - è che in ogni caso le famiglie non devono pagare l'IMU sulla prima casa, mentre per quanto riguarda le attività economiche, la maggior parte non sono in possesso dell’immobile dove esercitano l’attività»

«La prima rata dell’IMU è confermata al 16 giugno - afferma Antonio Bressa, Assessore ai Tributi del Comune di Padova - in assenza  di previsioni diverse da parte di Governo e Parlamento. Così si stanno infatti orientando la grande maggioranza delle città e lo stesso farà Padova anche alla luce di un'attenta valutazione».

Scelta

«La prima considerazione fatta - spiega l'assessore - è che in ogni caso le famiglie, come noto, non devono pagare l'IMU sulla prima casa e quindi sono a riparo da  questo possibile esborso, mentre per quanto riguarda le attività economiche, se pensiamo in particolare alle più piccole come quelle del  commercio al dettaglio, per la maggior parte non sono in possesso dell’immobile dove esercitano l’attività e quindi anch’esse escluse dal pagamento di questa imposta. Quindi c’è da dire che l’intervento del Governo sul credito di imposta per gli affitti commerciali va in qualche  modo a copertura anche dei proprietari degli immobili perché dal momento che il pagamento dell’affitto viene sostenuto con il credito di imposta a cascata i proprietari dei locali possono avere le risorse per il pagamento dell’IMU. A questo si aggiunge l’intervento che invece esclude proprio dal pagamento della prima rata IMU le strutture ricettive dove invece la gestione dell’attività coincide con la proprietà dell’immobile».

Imposta

«Capiamo che in ogni caso, a prescindere da tutto questo, delle difficoltà - prosegue l'assessore - possano comunque esserci per i soggetti tenuti a versare l’imposta. E in questo caso ci viene incontro lo strumento del ravvedimento operoso così come è stato reso particolarmente favorevole per il contribuente dal Governo. Infatti chi è in difficoltà nel pagamento o decidesse di tenere la liquidità per altre urgenze può decidere di avvalersi  della possibilità di saldare in proprio dopo la scadenza con una maggiorazione esigua, che inizialmente, nei primi 15 giorni, è solo dello 0,1% ed arriva al massimo al 5% superati i due anni e prima in ogni caso che sopraggiunga un avviso di accertamento».

Aiuti

«Dopodiché, di fronte a casi specifici - conclude l'assessore - particolarmente gravi il Settore è anche a disposizione per concordare piani di rientro condivisi perché infatti, lì dove c’è buona fede,  c’è tutta la volontà di accompagnare il contribuente mettendolo nelle migliori condizioni per saldare il dovuto. Evitiamo infine che si crei un effetto imbuto dopo l’estate costringendo le attività a dover pagare di colpo più imposte contemporaneamente. n questo modo invece, pur con le attenzioni e gli strumenti che ho elencato, permettiamo al Comune di evitare quella che sarebbe stata una nevitabile sofferenza di cassa dovuta ai minori introiti previsti quest’anno e dettati dal posticipo di altre imposte comunali, una sofferenza che non ci possiamo permettere se vogliamo continuare a erogare i servizi essenziali necessari per i cittadini."

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