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Brumotti torna tra i pusher in stazione. Simone Borile (M5S): «Solo spettacolarizzazione del crimine»

L'antropologo dei 5Stelle: «La spettacolarizzazione del crimine e della violenza non mi piace, ma purtroppo amplia consensi. Mi chiedo se l’ intento sia quello di denunciare o suscitare fascinazione per temi sentiti dalla cittadinanza»

Il campione di bike trial è tornato in sella alla sua bicicletta con una go-pro montata sul casco, in zona stazione a Padova. Le immagini sono andate in onda la sera di lunedì 6 aprile nel programma col quale collabora, "Striscia la Notizia". E' la quarta volta che torna a Padova, Brumotti, per fare sempre la stessa cosa, girare in bici tra i pusher attorno alla stazone. 

Brumotti

Le sue telecamere inquadrano diversi gruppi di pusher africani che si scambiano presumibilmente dosi di sostanze stupefacenti o in attesa di potenziali clienti nell’area della stazione ferroviaria. Con la sua bici gira all’altezza della fermata del tram ai piedi del cavalcavia Borgomagno, poi va in piazza De Gasperi entrandoci dal lato via Trieste, poi sul ponte Garibaldi infine in piazza Salvemini (a due passi dalla sede del comando dei vigili urbani). Ovvia conseguenza, inutile dirlo, Brumotti viene inseguito e preso a bottigliate dagli spacciatori prima di essere “salvato” dall’arrivo dei carabinieri. Tanti consensi come è naturale che sia in questi casi, ma anche una voce fuori dal coro, quella dell'esponente del Movimento 5 Stelle e antropologo, Simone Borile.

Borile

«La spettacolarizzazione del crimine e della violenza - spiega Simone Borile - non mi piace, ma purtroppo amplia consensi. A volte mi chiedo se l’ intento sia quello di denunciare o suscitare fascinazione per temi molto sentiti dalla cittadinanza. Mai come in questo periodo tra divieti, restrizione degli spazi sociali, il territorio rischia di apparire vulnerabile. L’ azione predatoria di criminali può accentuarsi poiché risultano essere soggetti privi di legami e responsabilita’ sociali, e pertanto svincolati da obblighi, condizione che li porta ad agire nel totale disprezzo delle ordinanze, ancor più se il territorio è di fatto desertico. L’ amministrazione è bene non ceda o allenti nella vigilanza delle aeree urbane e periferiche  poiché , proprio la desertificazione sociale è condizione favorevole per la penetrazione e radicamento della criminalità. Ma purtroppo per fare cio’ bisognerebbe avere una gestione e visione globale della città».

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