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Casapound Italia Padova: conferenza “Siria, questione araba o americana?”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

“Siria, questione araba o americana?”: questo è il titolo della conferenza svoltasi ieri sera, alle ore 21.00 presso la sede di CasaPound Italia Padova, in via Beato Pellegrino 51.

L'evento, che ha visto una notevole affluenza di partecipanti, è stato un interessante momento di approfondimento e dibattito sulla spinosa questione della terribile guerra civile in atto nel Paese mediorientale, ed è servito a dare un punto di vista differente, e maggiormente obiettivo, sul governo socialista e laico di Assad, giudicato colpevole di crimini di guerra da talune cancellerie occidentali, esclusivamente sulla base di prove ad oggi inconsistenti, ed anzi, come emerso ieri, facilmente confutabili.

All'evento hanno partecipato, in qualità di relatori, la dott.ssa Franca Bacco, dell'Università degli Studi di Padova, il prof. Adnan Al-Moussa, Docente di Diritto di nazionalità siriana, Ilaria De Candia, del Fronte Europeo per la Syria, Davide Di Stefano dell'onlus Sol.Id., ed Alessio Tarani, Responsabile di CasaPound Italia Padova.

Nel suo intervento, la prof.ssa Bacco ha fatto un inquadramento storico della Siria, ed ha esposto le reali ragioni per cui il paese è oggi esposto a fortissime pressioni: "Enormi sono gli interessi geopolitici per cui la Siria si trova oggi a vivere questa terribile situazione. Si tratta di una delicatissima partita a scacchi giocata da numerose potenze straniere, i cui interessi, oggi, convergono tutti in questo paese mediorientale. Abbiamo l'Arabia Saudita, paese egemonico dell'area sunnita, che vuole rovesciare la leadership sciita di Assad. Abbiamo Israele, che vuole ridefinire i propri confini. C'è la Turchia, che dopo la sua esclusione dal processo di integrazione con l'UE, vuole riaffermare un proprio ruolo egemone nell'area. C'è la Russia, che in Siria ha la sua più importante base missilistica e navale sul Mediterraneo, e ci sono gli Stati Uniti, il cui disegno di penetrazione in Medio Oriente procede, e che nel regime siriano hanno un avversario storico. C'è infine il Qatar, che teme di essere soppiantato, nelle forniture all'Occidente, dalla realizzazione di un enorme gasdotto che convoglierà in Europa le immense quantità di gas recentemente scoperte in Siria".

Il prof. Adnan Al-Moussa, Docente di Diritto di nazionalità siriana, da decenni residente in Italia, ha invece raccontato la frustrazione vissuta dai siriani nel vedere come questa guerra viene raccontata in Occidente: "Si tratta per buona parte di mistificazioni, con immagini di eccidi avvenuti in altre parti del mondo e spacciati come avvenuti in Siria. Nessuno racconta che sia il direttore di Al-Jazeera, che quello di al-Arabiya si sono dimessi per protestare contro le bugie che gli veniva imposto di raccontare. Il racconto che ho visto fare dai media occidentali è qualcosa di scandaloso, e credo, funzionale ad un disegno. Oggi si stima che in Siria siano presenti circa 140.000 terroristi. Sono quasi tutti stranieri. Altro che guerra civile".

Ilaria De Candia ha invece presentato le attività del Fronte: "Il Fronte Europeo di Solidarietà per la Siria è nato all'inizio del 2013 dall'idea di alcuni attivisti che sin dall'inizio dei tumulti in Siria si sono adoperati per sostenere la posizione del presidente Assad e del popolo siriano. Nasce quindi per unire le forze di tutti i sostenitori europei di questa giusta causa al fine di dare voce alle comunità siriane sparse nel nostro vecchio continente, che sono state oscurate volutamente dai mass media internazionali. I principali fondatori di questo progetto si trovano in Italia, Grecia, Cipro, Belgio, Olanda, Finlandia e Spagna, ma abbiamo trovato subito l'entusiastico sostegno da parte di numerosi militanti che si sono subito attivati in diversi paesi e più precisamente in Polonia, Francia, Repubblica Ceca, Romania, Irlanda, Serbia, Gran Bretagna, Scozia, Malta, Ucraina, Danimarca, Svezia, Canada e Argentina. Abbiamo organizzato e organizzeremo svariate conferenze soprattutto nelle scuole, in cui abbiamo avuto la fortuna di essere invitati per spiegare l'importanza di questa battaglia per la civiltà. Sono poi in programma raccolte fondi e di materiali da inviare qualora ne servisse la necessità direttamente in Siria. Abbiamo stretto legami con le varie comunità siriane e prodotto vari articoli e video per monitorare e diffondere la grave situazione che ha colpito e colpisce il popolo siriano in questa barbara guerra mossa entro i suoi confini dalla comunità internazionale".

Ultimo intervento, quello di Davide Di Stefano dell'onlus Sol.Id., che ha raccontato quanto visto nel recente viaggio svolto in Siria: "Nonostante la situazione difficile, quello che abbiamo potuto constatare è l'enorme dignità del popolo siriano. La Siria è una nazione meravigliosa, ricca di storia e di cultura. La popolazione, a fronte dei misfatti compiuti dai terroristi stranieri, si è ricompattata attorno ad Assad. Questo primo viaggio è servito ad aprire dei canali istituzionali, che adesso utilizzeremo per tradurre la nostra solidarietà in aiuti concreti, con l'invio di alcuni beni primari, che oggi, dopo ben due anni di guerra, iniziano a scarseggiare. Perché dobbiamo comprendere che la Siria non è un paese qualsiasi: ma una nazione con una grandissima storia alle spalle: tra le culle del cristianesimo, ha dato alla Chiesa cattolica numerosi Papi, ha dato vari imperatori all'Impero Romano. Il suo destino e quello dell'Occidente sono, da sempre, legati a doppio filo".

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