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In centinaia di fronte al Policlinico: «Vogliamo essere libere, non coraggiose»

Una manifestazione nata sull'onda delle mobilitazioni innescatesi dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, ma anche determinato da un nuovo grave episodio di violenza su una donna, verificatosi all'interno del Policlinico, dove una tirocinante è stata aggredita da un infermiere che voleva abusare di lei

Lunedì alle 14 si sono radunate più di 200 persone al presidio studentesco di UDU davanti al Policlinico, tanti tra studenti e associazioni per condannare la violenza di genere all'interno dei luoghi di istruzione, formazione e lavoro. Una manifestazione nata sull'onda delle mobilitazioni innescatesi dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin, ma anche determinato da un nuovo grave episodio di violenza su una donna, che si è verificato proprio all'interno del Policlinico universitario, dove una tirocinante è stata aggredita da un infermiere che voleva abusare di lei. Al presidio hanno aderito al presidio: Centro Elena Cornaro, CGIL, Funzione Pubblica, Unimed, L'otto di ogni mese, collettivo Squeert, circolo Auser Blow Up, collettivo Spina, Partito Democratico, Coalizione Civica, ANPI, Giovani Democratici, Emergency, Associazione Dottorandi Italiani, Se Non Ora Quando, Possibile Padova, Fronte della Gioventù Comunista, Non una di meno.

«Qualche giorno fa una tirocinante è stata aggredita da un infermiere durante il turno di notte. Quello che è successo è gravissimo, e siamo qui oggi per ripetere ancora una volta che è un problema sistemico - dichiara Valeria Basso, rappresentante a Infermieristica con Studenti Per Udu Padova - vogliamo essere libere, non vogliamo doverci sentire coraggiose se abbiamo turno di notte, se dobbiamo tornare a casa da sole la sera. Siamo stanche di non essere credute quando denunciamo, siamo arrabbiate perché come studentesse non veniamo tutelate. Gli spazi di istruzione, di formazione e di lavoro devono essere sicuri, l'università e l'azienda ospedaliera devono porsi in discussione e mettere in campo azioni di contrasto alla violenza»

«Questa è l'ennesima violenza sessuale che ci troviamo a denunciare, una violenza che ci deve aprire gli occhi su un problema sistemico. La cittadinanza e la comunità studentesca stanno chiedendo con forza un cambiamento, che parta dai luoghi di istruzione. Oggi in duecento persone abbiamo voluto rimarcarne l'importanza. L'università ha ricevuto le nostre proposte, ma stiamo ancora attendendo risposta. Mi chiedo se stiano aspettando un altro tragico evento. Serve un impegno concreto, servono investimenti e soprattutto la volontà di ascoltarci. Come comunità studentesca ci stringiamo attorno alla tirocinante aggredita, continueremo a lavorare perché episodi del genere non accadano più», dichiara Teresa Cozzi, Senatrice Accademica con UDU.

Sulla vicenda si è espressa anche la Rettrice dell'Università di Padova, Daniela Mapelli: «La solidarietà mia e di tutta la comunità accademica va alla nostra studentessa vittima di un tentativo di violenza sessuale all’interno di un luogo che tutti noi vorremmo poter pensare sicuro. Un altro atto violento e vigliacco ai danni di una donna, un fatto che ci sconvolge», sottolinea a un giorno dal funerale di Giulia Cecchettin, studentessa in procinto di discutetere la tesi di laurea. Una vicenda che già aveva scosso l'ambiente universitario. «L’Università di Padova è da sempre coinvolta in politiche attive contro la violenza di genere, ma è evidente che serve un cambiamento culturale da parte dell’intera società per combattere comportamenti ancora, al giorno d’oggi, troppo radicati e ricorrenti», ha sottolineato la Rettrice.

Il presidio al Policlinico

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