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Dai comitati ambientali di Monselice: "I dati parlano chiaro, non siamo noi allarmisti"

Dal comitato "Cambiamo Aria" un commento ai dati Arpav sull'inquinamento dei campioni di terreno rilevati in vari siti di Monselice, Este e Baone

Dopo la divulgazione dei dati ARPAV sull'inquinamento, nello specifico per quanto riguarda la bassa padovana, arrivano i primi commenti. Questo è quello del movimento civico "Cambiamo Aria" di Monselice:

"Il Comune di Monselice ha messo a disposizione la relazione ARPAV con i dati relativi alla situazione d’inquinamento dei campioni di terreno rilevati in vari siti di Monselice, Este e Baone. E' evidente che un’analisi dei dati approfondita richiede tempi adeguati, tuttavia è possibile anticipare delle prime valutazioni qualitative, che non possono essere qualificate quali allarmistiche poiché basate su fatti e su dati incontrovertibili".

Diossine

"Alcuni campionamenti dei terreni a ridosso del Monte Ricco evidenziano il superamento dei limiti di contaminazione previsti dal Dlgs. 152 sia per le Diossine che per il Benzo-Pirene e il Benzo-Pirilene, tutti composti classificati come cancerogeni. Inoltre in due campioni sono abbondantemente superate le soglie di attenzione per i PCB (PoliCloroBifenili), che sono altri componenti molto tossici classificati interferenti endocrini, riconducibili ad un inquinamento industriale".

La scuola Cini

"Questi risultati devono essere confrontati con i valori di contaminazione rilevati in ben due galline che razzolavano liberamente nell'oliveto adiacente alla scuola Cini. E' ARPAV stessa che afferma nella relazione come i siti oggetto del monitoraggio siano stati scelti in conformità sia alle simulazioni modellistiche di dispersione degli inquinanti da attività di produzione del cemento, sia da criteri riguardanti la presenza di siti sensibili, quali ad esempio le scuole. Ci chiediamo quali altri approfondimenti siano necessari per applicare il principio di precauzione, sospendendo immediatamente l'autorizzazione ad immettere rifiuti nel processo produttivo del più grande impianto industriale presente in quell'area. L'alternativa logica è lo spostamento dell'attività scolastica dalle zone che sono maggiormente interessate alle ricadute dei fumi".

I comitati

"Il continuo rimpallo tra le diverse responsabilità degli enti preposti, sembra orientato a procrastinare le necessarie decisioni a tempo indefinito, invece il tempo è scaduto. Prendiamo atto, senza soddisfazione alcuna, che se i comitati civici non si fossero attivati spontaneamente per denunciare la situazione, oggi non sarebbe disponibile alcuna indagine ambientale sul Monte Ricco e i cittadini di Monselice sarebbero stati inconsapevoli del reale stato d’inquinamento presente sul territorio, proprio a ridosso di uno dei più importanti complessi scolastici comunali".

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