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La rivoluzione femminile di "Se non ora quando" diventa permanente

Il comitato spontaneo padovano costituito a inizio anno in occasione della manifestazione di protesta per maggiori diritti della donna nella società italiana si "ufficializza". Boselli: "Sinergia con gli altri comitati veneti"

Anche Padova adesso ha il suo “Snoq” permanente, acronimo di “Se non ora quando", il movimento femminile spontaneo in grado di riversare nelle piazze d'Italia, nonché in piazza dei Signori, lo scorso 13 febbraio, migliaia di donne che rivendicano una maggiore rappresentanza femminile nella società, il diritto alla maternità e il diritto al lavoro. Il comitato patavino del movimento, presieduto dalla consigliera comunale Milvia Boselli, ha deciso di darsi una formula più ufficiale e di aderire alla costruzione di un grande movimento permanente, organizzato, autonomo, trasversale e in grado di dialogare e porre questioni alla politica.

SINERGIA REGIONALE. "Ho riunito il Comitato padovano ieri sera – ha detto Milvia Boselli - per dare continuità a questo movimento che sta interessando tutto il Paese. Ho voluto mettere al corrente le componenti delle richieste e proposte che ho ricevuto dagli altri comitati veneti che chiedono di creare una rete regionale e triveneta di questo movimento e organizzare iniziative comuni. A Siena ci siamo viste e conosciute e ora dobbiamo continuare questo percorso nuovo, una sorta di rivoluzione femminile per arrivare ad avere un paese che sia dalla parte delle donne, che rispetti la creatività, il talento, l’istruzione e lavorare insieme per creare una sinergia a livello regionale".

STATUTO REGIONALE PRO PARITÀ. A livello locale il Comitato sta analizzando la proposta di revisione dello Statuto regionale per intervenire nella promozione della parità e per vedere di inserire dei meccanismi che garantiscano una maggiore rappresentatività delle donne. 

MANOVRA ECONOMICA ANTI-DONNA. Secondo l'analisi che ne dà il comitato, l’attuale manovra economica avrebbe ulteriormente penalizzato la donna: i tagli al sociale, alla scuola, ai servizi erogati dagli enti locali sono tutti provvedimenti che colpiscono in particolare i diritti della donna. Su questo punto anche a livello nazionale il movimento si è subito fatto sentire con una manifestazione di protesta a Roma in piazza Montecitorio il 14 luglio scorso in coincidenza con la discussione della manovra alla Camera. 

DISUGUAGLIANZA, IL RAPPORTO OMBRA. E’ stata scelta quella data anche per sottolineare che nelle stesse ore era in corso a New York la presentazione del rapporto ombra sulla disuguaglianza di genere in Italia, in margine alla sessione internazionale della Convenzione Cedaw (Onu, Committee on the Elimination of Discrimination against Women). Dal testo emerge il ruolo secondario a cui le donne sono condannate in Italia.

 

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