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Sequestro di articoli scolastici pericolosi, i complimenti del sindaco Giordani alla guardia di finanza

Il primo cittadino l'ha definita «un'operazione che garantisce la legalità del commercio». E arriva anche il plauso dell'Ascom

«Un grande grazie e tanti complimenti alla Guardia di Finanza per l'operazione che ha portato al maxi sequestro di articoli di cancelleria
destinati ai ragazzi che tra poco torneranno a scuola. Un'operazione come questa garantisce la legalità del commercio, ma è essenziale
anche per la salute e la sicurezza perché articoli di dubbia provenienza possono rappresentare un rischio per tutti»: con queste parole il sindaco Sergio Giordani ha voluto congratularsi coi baschi verdi per il maxi-sequestro di articoli scolastici pericolosi operato a Padova.

Ascom

E non è da meno Patrizio Bertin, presidente di Ascom Padova: «La notizia del sequestro è un grande sostegno alla nostra azione volta ad informare i consumatori sul rischio che corrono quando comprano merce contraffatta e di dubbia provenienza. Alle donne e agli uomini del tenente colonnello Fabio Dametto va dunque tutta la nostra gratitudine non solo per la costante azione, ma anche per la perfetta tempistica che ha così impedito l’immissione sul mercato di prodotti quali matite, pennarelli, evidenziatori che andando a far parte del corredo scolastico dei nostri ragazzi avrebbero potuto avere serie conseguenze sul piano della salute. Rischi per la salute connessi ai commerci illegali che vengono troppo spesso sottovalutati, così come viene sottovalutata la pericolosità sociale del fenomeno contraffazione che cancella posti di lavoro e non contribuisce alle attività dello Stato perché non paga tasse. Al di là del fatto che l’azione meritoria della GdF di Padova confermi nel Centro Ingrosso Cina il luogo deputato all’irregolarità fatta sistema, c’è un altro aspetto che, a nostro giudizio, meriterebbe di essere valutato ed è l’aspetto sanzionatorio che, al di là della confisca dei beni, opera solo sotto il profilo amministrativo: troppo poco per chi aprendo e chiudendo imprese rende praticamente impossibile l’applicazione delle sanzioni. I rischi per la salute connessi ai commerci illegali - conclude Bertin - vengono troppo spesso sottovalutati, così come viene sottovalutata la pericolosità sociale del fenomeno contraffazione che cancella posti di lavoro e non contribuisce alle attività dello Stato perché non paga tasse».


 

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