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Il Comune taglia 65 mila metri cubi edificabili con le «varianti verdi»

Il Consiglio Comunale di Montegrotto Terme ha adottato le «varianti verdi 2023» accogliendo le richieste dei privati giunte nel corso dell’anno che chiedevano di cambiare la classificazione delle aree di loro proprietà da «edificabili» a «aree agricola o verde privato»

Il Consiglio Comunale di Montegrotto Terme ha adottato le «varianti verdi 2023» accogliendo le richieste dei privati giunte nel corso dell’anno che chiedevano di cambiare la classificazione delle aree di loro proprietà da «edificabili» a «aree agricola o verde privato». 

«L'accoglimento delle istanze - spiega il sindaco Riccardo Mortandello - comporta l'eliminazione di 75.155 mc edificabili sul suolo sampietrino, ed è particolarmente vantaggiosa sia per i privati che in questo modo possono pagare meno tasse sulla proprietà dell’area, sia per l’Amministrazione che in questo modo riduce ulteriormente il consumo del suolo». Delle quattro aree che sono state «riclassificate», ossia rese inedificabili eliminando la potenzialità edificatoria, una è particolarmente grande: la richiesta è stata presentata dalla maggior parte dei proprietari della ex area perequata 22a di Mezzavia, sulla quale vengono stralciati 65.220 mc di volumetria edificabili. Per quell’area era stato presentato il progetto per il Venice Thermal Park. In quel caso la Giunta aveva approvato il piano guida, venendo in ogni modo incontro alle richieste dei proprietari, ma subordinando la modifica della destinazione d’uso a una reale disponibilità degli investitori che avrebbero dovuto finanziare il parco acquatico termale. Gli investitori non si sono però palesati e gran parte dei proprietari dell’area ha accettato di pagare le tasse pregresse dovute e chiesto di riclassificare l’area in modo da avere una sensibile riduzione delle tasse per il futuro.

«Questa amministrazione - afferma Mortandello - è sempre aperta e attenta per le iniziative private volte a potenziare la vocazione turistica di questo territorio e i nostri uffici hanno dato tutta la disponibilità per far andare in porto un progetto interessante come quello del Venice Thermal Park. Dobbiamo però costatare che non si trattava di un vero progetto imprenditoriale, mancando un elemento basilare, cioè l’investitore. Caduto il sogno di destinare l’area al Venice Thermal Park, la gran parte dei proprietari ha trovato un accordo con il Comune per le tasse pregresse e chiesto il cambio di destinazione per il futuro. Rimane aperta la questione con una minoranza di proprietari». Altre 3 istanze, due a Mezzavia in via Bacchiglione ed una in via dei Colli, riguardano delle frange edificabili derivanti da vecchie zonizzazioni sulle quali le proprietà non intendono costruire nell'immediato futuro. Dopo la prima approvazione del Consiglio ci sono ora 60 giorni per presentare osservazioni  ci sarà poi un secondo passaggio in Consiglio.

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