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Il caso della Fondazione Fontana arriva in consiglio. Cusumano convoca commissione, Lorenzoni: «Nulla da temere»

Giacomo Cusumano chiede al vice sindaco Lorenzoni, al presidente del consiglio comunale Giovanni Tagliavini e all'assessora Francesca Benciolini di spiegare in commissione la loro posizione rispetto alla vicenda che vede citata la Fondazione Fontana

Una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Alain Luciani e Vera Sodero della Lega, Ubaldo Lonardi  e Vanda Pellizzari della Lista Bitonci, Elena Cappellini e Enrico Turrin di Libero Arbitrio ed Eleonora Mosco di Forza Italia e Giacomo Cusumano del M5S . I consiglieri di opposizione chiedono al vice sindaco Lorenzoni, al presidente del consiglio comunale Giovanni Tagliavini e all'assessora Francesca Benciolini di spiegare in commissione la loro posizione rispetto alla vicenda che vede citata la Fondazione Fontana sull'onda del nuovo scandalo scoppiato dopo la scoperta di un conto segreto dove aziende e industriali versavano illecitamente denaro all'ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan.

La Fondazione si occupa di beneficenza in Africa, nel cda siede il vicesindaco Arturo Lorenzoni, oltre a don Gabriele Pipinato, vicario episcopale per i beni temporali della chiesa. Gabriele Pipinato è il fratello di Damiano Pipinato, imprenditore calzaturiero finito nelle carte del sequestro del presunto “tesoro” di Giancarlo Galan, e capace di nascondere al fisco qualcosa come 127 milioni di euro in quattro anni, che poi farà tornare in Italia con lo scudo fiscale. Viene alla luce ora che una delle società usate per schermare il denaro ha fatto beneficienza alla Fondazione. Non solo, la stessa Fondazione ha sede nel negozio di Damiano Pipinato, e ciò è abbastanza per provocare un gran polverone.

«In qualità di presidente della commissione ottava vigilanza controllo e bilancio - spiega il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Giacomo Cusumano - ho avanzato la richiesta di convocare il vice sindaco Arturo Lorenzoni, il presidente del consiglio comunale Giovanni Tagliavini e l’assessora Francesca Benciolini. Sono citati in vari vicende, non coinvolti, lo specifichiamo. Ma i loro nomi li stiamo leggendo sui giornali nei pezzi che riguardano le inchieste di questi giorni. Ci auguriamo che non ci sia nessun coinvolgimento diretto, evidentemente, ma è necessario chiarire la loro posizione per fugare ogni dubbio». Per questo motivo, la consigliera di Forza Italia, Eleonora Mosco, annuncia che non ci saranno interrogazioni in merito all’argomento da parte dell’opposizione prima che non ci sia un chiarimento in commissione. Il passaggio però, come ha spiegato lo stesso consigliere del M5S Cusumano, non è scontato perché i tre esponenti della maggioranza non sono stati né direttamente coinvolti e neppure sono sfiorati dall’indagine, nata dal nuovo filone di inchiesta sulle tangenti all’ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan.

Il vice sindaco Arturo Lorenzoni si dice certo che tutto sarà chiarito e che tutti i movimenti della Fondazione sono rendicontati, anche le piccole donazioni: «Sia i finanziamenti dati e ricevuti, tutto è certificato e siamo pronti a dare tutti gli elementi che servono per chiarire che mai un centesimo è entrato o uscito in modo irregolare. Se poi c'è chi insinua che denaro di dubbia provenienza abbia contribuito a finanziare la mia campagna elettorale, viene da ridere a sentirlo ma sarà facile dimostrarlo. La mia campagna elettorale è stata estrememante parca, sfido chiunque a dire il contrario». 

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