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Libero Arbitrio, dura lettera aperta: "Il principio del 'male minore' detterà la scelta di voto"

Il gruppo consiliare attacca: "Le regole del 'gioco politico' hanno prodotto un 'giogo elettorale' indegno di un Paese civile e democratico"

"Le leggi elettorali hanno aumentato il distacco tra elettore ed eletto, e le regole del 'gioco politico' hanno prodotto un 'giogo elettorale' indegno di un Paese civile e democratico". E ancora: "Non meditate ideologicamente, bensì pragmaticamente". Infine: "Andate a votare, anche se mai come questa volta sarà una scelta dettata dal principio del 'male minore'”. Il gruppo consiliare Libero Arbitrio affida ad una durissima lettera aperta il proprio pensiero sulle prossime elezioni politiche.

"AUMENTA IL DISTACCO TRA ELETTORE ED ELETTO"

Questo il testo della missiva scritta dal capogruppo Matteo Cavatton con Elena Cappellini ed Enrico Turrin: "È dato acquisito: le leggi elettorali che si sono susseguite negli anni hanno di volta in volta aumentato il distacco tra elettore ed eletto; tuttavia il sistema di voto predisposto per le elezioni del 4 marzo è riuscito nell’intento machiavellico di estromettere dal gioco politico gli unici legittimi giocatori, ossia gli elettori. Mai sino ad ora si era prodotta una mascalzonata tale da rendere vano qualsiasi tentativo di libera e ponderata scelta: il cittadino chiamato alle urne non ha – letteralmente – scampo. Le regole del “gioco politico” hanno prodotto un “giogo elettorale” indegno di un Paese civile e democratico. L’assenza di preferenze, l’impossibilità di esprimere un voto disgiunto, le pluricandidature nei listini proporzionali, la mercificazione partitica dei collegi maggioritari, l’indifferenza dei vertici nei confronti del territorio e dei suoi abitanti; ed ancora, i catapultati, gli “impresentabili” puntualmente presentati, i “traditori” accolti come prodighi figlioli, il ritorno dei transfughi, le ammucchiate consociativiste, le candidature “in deroga”, gli anatemi lanciati e puntualmente ritirati, sono tutti insormontabili macigni che sigillano il feretro della democrazia rappresentativa. Per questo, forse, assitistiamo stupefatti ad uno scontro politico che somiglia molto più ad un’adunata di pescatori smargiassi che fanno a gara a chi la spara più grossa, che ad una campagna elettorale".

"DISORIENTAMENTO E IMBARAZZO"

Prosegue Libero Arbitrio: "Quali rappresentanti istituzionali e, soprattutto, in qualità di elettori, viviamo questo momento in uno stato di pervasivo disorientamento e di considerevole imbarazzo, in particolar modo di fronte ai molti nostri concittadini che ci chiedono un’indicazione di voto. Spaesamento ed imbarazzo non certo dovuti a scrupoli o incertezze sulle nostre convinzioni ideali e politiche. Noi sappiamo bene dove siamo e dove stare: siamo e rappresentiamo quell’elettorato moderato e di centro-destra che rifugge gli estremismi e anela pragmatismo, che si richiama ai valori dell’Occidente e cui ripugna l’attuale e sempre più imperante oscurantismo politico. Siamo fieri rappresentanti di quanti ci hanno conferito la delega a tutelarli sia nei confronti dell’attuale maggioranza che governa Padova, sia nei confronti dell’acciaccata e quanto mai spernacchiata coalizione al governo del Paese sino a qualche settimana fa".

"MEDITATE PRAGMATICAMENTE, NON IDEOLOGICAMENTE"

Così si chiude la lettera aperta del gruppo consiliare: "Non è affatto chiaro, invece, chi veramente siano e cosa intendano fare coloro che i partiti che dovrebbero conglobare le nostre aspettative ci hanno imposto di scegliere. Per questo sollecitiamo i candidati del centro-destra a dissipare ogni ambiguità ed a scendere tra la gente, per coinvolgerci e convincerci che hanno davvero a cuore il bene comune e gli interessi degli elettori. Ed a quanti, mille volte, ci hanno chiesto a chi destinare la loro fiducia, rispondiamo: valutate attentamente la loro condotta passata e gli intendimenti espressi per il futuro. Non meditate ideologicamente, bensì pragmaticamente e, soprattutto, non lasciate che decidano gli altri: andate a votare, anche se mai come questa volta sarà una scelta dettata dal principio del 'male minore'”.

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