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«Non c’è più un minuto da perdere»: nuovo appello delle Sardine del Veneto

«È indispensabile creare subito il percorso di alternativa alla Lega. Ciò che invece sembra ancora trionfare sono divisioni e tatticismi davvero distanti dalle piazze che si sono riempite di speranza in tutta la Regione»

«Il Ven(e)to sta cambiando». Usano un gioco di parole le Sardine del Veneto, e lo fanno per lanciare un messaggio.

Sardine

Dopo aver chiamato tutti a raccolta, infatti, ora si rivolgono alle forze politiche a loro più vicine: «Non c’è più un minuto da perdere. È indispensabile creare subito il percorso di alternativa alla Lega. Ciò che invece sembra ancora trionfare sono divisioni e tatticismi davvero distanti dalle piazze che si sono riempite di speranza in tutta la Regione. Non possiamo essere pesci muti e siamo increduli davanti ai personalismi che fermano un cammino nuovo per il Veneto, un cammino che va fatto assieme e che deve essere aggregante di passioni e spinte diverse: dai movimenti ecologisti e sociali fino ai mondi della passione civica da cui sono arrivati importanti segnali e disponibilità, per arrivare alla costituzione di un unico fronte comune. Chi si assume la responsabilità di continuare a bloccare questo meccanismo con azioni incomprensibili, evitando la corrente che può mettere a sistema talmente tante energie da poter incidere realmente sulle elezioni regionali, si sta facendo carico di un errore imperdonabile, e continua a lasciare spazio ad una politica urlata e violenta. Vogliamo una politica coraggiosa, inclusiva, che sappia guardare avanti e che possa finalmente vincere le sfide perse in tutti questi anni. Vogliamo essere cittadini protagonisti nella costruzione di un Veneto diverso da quello che è stato fino ad ora. Speriamo che nelle prossime ore prevalga il senso di responsabilità e facciamo appello a chi ha il potere di decidere, per uscire da questo stallo, perché non c’è più tempo da perdere. Noi ci siamo e siamo pronti a mobilitarci per dar voce a chi si sente solo e a chi vuole nuotare verso la costruzione di un Veneto nuovo e diverso, per dar voce a chi resta attonito davanti a bracci di ferro e distinguo che sono lontanissimi dal sentire comune. Chi crede nella partecipazione e nella solidarietà non può restare da solo in questo mare. Volete davvero nuotare da soli?».

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