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«Penso a un Veneto innovativo, sostenibile e solidale»: Arturo Lorenzoni lancia la sua candidatura

«Il nostro obiettivo? Vincere. Quando presenterò le mie dimissioni da vicesindaco? Al momento non ho una scadenza, non sono una mozzarella quindi non credo che questo rappresenti un problema. La mia successione nel Comune di Padova in qualche modo è già pensata, quindi il passaggio formale avverrà nel momento più propizio»

«Questa è la partenza formale di questa campagna elettorale». Inizia con queste parole di Arturo Lorenzoni la conferenza stampa in cui presenta la propria candidatura alle elezioni regionali 2020 e la coalizione che lo sostiene.

Arturo Lorenzoni

Questo l'intervento di Arturo Lorenzoni: «Questa è la partenza formale di questa campagna elettorale. Siamo al Musme, una sede molto evocativa, un luogo simbolo perché la medicina si interseca con la storia di Padova: in questo momento il Musme è in grandissima difficoltà, perché il Covid ne ha messo in dubbio la sopravvivenza stessa, e noi lo abbiamo scelto per testimoniare la nostra vicinanza e la necessità di stringerci intorno. È il tempo giusto per partire? Secondo me sì. Potevamo partire prima? Secondo me no. Questo percorso sarà la sintesi di tante sensibilità incanalate in un progetto comune, questo credo che sia un elemento fortissimo. Il nostro non è un progetto elettorale, ma un progetto di governo della regione e non di gestione, e non solo per i prossimi cinque anni ma anche per quelli a venire. Vogliamo riportare la Regione Veneto a una progettualità in tanti campi, a inizire dalla gestione dell'ambiente che riteniamo poco soddisfacente. Per non parlare dell'aspetto sociale, ci sono troppi bisogni a cui non stiamo dando risposta e non ci si può nascondere dietro alla gestione di un'emergenza. Dobbiamo integrare la nostra economia, non è possibile che il maggior concorrente della Fiera di Padova sia la Fiera di Verona. Non abbiamo un nemico intorno a cui stringerci, abbiamo delle risorse e delle competenze che sono la nostra forza, e credo che questo sia l'elemento di diversità rispetto alla gestione degli ultimi 25 anni di questa Regione, che è stata una gestione "in difesa". Abbiamo bisogno di far lavorare insieme tutti gli attori del nostro territorio. Dobbiamo riallineare la politica della nostra Regione a quella nazionale, europea e internazionale che è legata ai temi della sostenibilità e del sociale. Penso a un Veneto innovativo, sostenibile e solidale. Sono convinto che ci sia un modo diverso di fare politica e di farsi sentire vicini alle persone. La forza non è avere Arturo Lorenzoni candidato, la forza è nell'avere un insieme di forze politiche che condividono un progetto. Ringrazio il Partito Democratico che ha creduto in un candidato esterno. Il nostro obiettivo? Vincere. Quando presenterò le mie dimissioni da vicesindaco? Al momento non ho una scadenza, non sono una mozzarella quindi non credo che questo rappresenti un problema. La mia successione nel Comune di Padova in qualche modo è già pensata, quindi il passaggio formale avverrà nel momento più propizio. Con il sindaco Giordani abbiamo condiviso un percorso, il sindaco ha una rosa di nomi e credo che al momento opportuno saprà pescare da questa rosa la persona che meglio potrà continuare il lavoro che abbiamo avviato in questi tre anni».

Alessandro Bisato

Interviene quindi Alessandro Bisato, segretario regionale del Partito Democratico: «Avevamo già scelto pre-Covid la figura di Arturo Lorenzoni per la corsa alle elezioni regionali.. Potevamo fare una scelta identitaria, il Pd aveva tutte le caratteristiche per farlo ma dopo un dibattito compiuto abbiamo pensato che era bene aprirsi il più profondamente possibile alla società civile veneta. Noi pensiamo di poter mettere in campo un'idea nuova e alternativa del Veneto, che sappia tenere insieme una visione del futuro che si aggancia sullo sviluppo e slle mediazioni tra le città. A Padova c'è un'amministrazione di centrosinistra che sta guidando bene la città. Arturo Lorenzoni è il candidato del centrosinistra e del Partito Democratico alla presidenza della Regione del Veneto. Sappiamo che non sarà facile, ma sappiamo anche che le buone idee possono correre grazie alle tante gambe di persone che attraverso la passione politica possono fare grandi passi avanti. noi ci crediamo, crediamo in questa nuova avventura e finalmente assistiamo a una conferenza stampa in cui non c'è una sola persona che parla. Da domani avanti tutta».

Elena Ostanel

Parola poi a Elena Ostanel de "Il Veneto che Vogliamo": «Parlo a nome dei 1.900 attivisti iscritti all'unico movimento civico e popolare partito in Veneto nel 2019. I cittadini veneti si trovano e si sentono soli. Noi vogliamo provare a unire i puntini di un Veneto che è stato lasciato solo. Arturo Lorenzoni per noi è sempre stato il candidato naturale».

Luana Zanella

Arturo Lorenzoni annuncia quindi Luana Zanella, storica rappresentante di Veneto - Europa Verde: «Questa coalizione deve dimostrare la capacità di rinnovamento e di strategia sul lungo periodo, esprimento una cultura di governo alternativa a quella del centrodestra. Dobbiamo mettere al primo piano le cose che contano, innanzitutto l'amore. Dobbiamo inoltre rifondare l'economia veneta rimettendo al centro l'ambiente. Il NordEst deve essere trainante rispetto alla necessità di un'economia diversa. Arturo Lorenzoni si fa garante di questo progetto innovativo, che mette al centro l'ambiente e la persona».

Anna Maria Zanetti

Si presenta quindi al microfono Anna Maria Zanetti, rappresentante di +Europa: «Il nostro sostegno alla candidatura di Arturo Lorenzoni è politico e di speranza, la speranza che questo Veneto che ci viene raccontato essere in modo "bulgaro" consenziente a Luca Zaia non sia così "bulgaro". Questa coalizione ha l'opportunità e la necessità storica di far vedere molto di più le cose che uniscono che non quelle che le dividono. Spero che questa coalizione possa parlare dell'Europa per quella che è. Per noi Lorenzoni non è tanto un anti-Zaia, vogliamo piuttosto creare un'alternativa a quello che personalmente ritengo essere un regime. Questo Veneto è un Veneto europeo e deve diventare europeista».

Fabio Amato

È il turno di Fabio Amato, del Centro Democratico: «Vogliamo rappresentare una certa sensibilità sul tema dell'economia e del territorio oltre che dell'integrazione, sia nazionale che culturale locale. Con molta umiltà e serenità ci mettiamo a disposizione di questa esperienza».

Carlo Casagrande

Tocca poi a Carlo Casagrande, di Rete Civica Veneta: «Ci presentiamo alle elezioni regionali dal 2005. Il mio vuole essere un "grazie" alla disponibilità e al lavoro fatto da Arturo Lorenzoni in questi mesi. Sappiamo che sei una persona capace e competente, rispetto a chi dall'altra parte ha sfruttato il periodo Covid per fare campagna elettorale tutti i giorni alle 12.30 sfruttando il disagio di tutti noi».

Alessandro Pace

Microfono ad Alessandro Pace, di Volt: «Siamo il primo partito nato come partito europeo, ovvero che in ogni Paese dell'Unione Europea c'è un partito Volt. Abbiamo delle prospettive ventennali, ma pensiamo a un Veneto il più possibile integrato all'interno dell'Unione Europea e che possa sfruttare tutte le proprie potenzialità».

Matteo Visonà

Chiude il giro degli interventi Matteo Visonà, di Sanca Veneta: «Sanca in lingua veneta vuol dire proprio "sinistra". Arturo Lorenzoni ci guiderà in questa avventura verso la presidenza della Regione del Veneto. C'è la necessità di una federazioni europea che prenda in considerazione le regioni, perché abbiamo la fortuna di vivere in un'area con diverse sensibilità e la diversità è una ricchezza che va valorizzata e condivisa al pari della nostra cultura. Auguro che Arturo Lorenzoni a settembre 2020 possa diventare il nostro "Doge"».

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