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Emergenza idrica e spreco d'acqua potabile: la proposta di Soranzo per irrigare i campi sportivi

Soranzo: «Insensato sprecare tanta acqua potabile quando si può attingere dai pozzi di prima falda che consentono risparmi non solo in termini ambientali ma anche economici», ha spiegato il capogruppo di FdI in Regione, Enoch Soranzo

«Non ci si pensa mai, ma i costi e la sicurezza per le manutenzioni degli impianti sportivi dilettantistici pesano grandemente sui bilanci annuali», dichiara Enoch Soranzo, vicepresidente del gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale del Veneto e primo firmatario di una proposta di deliberazione amministrativa illustrata pochi giorni fa in Commissione consiliare. 

«Ho deciso di depositare una richiesta di modifica del Piano di tutela delle acque. L’istanza nasce dall’esigenza diffusa e sollecitata da più parti di consentire la derivazione di acque sotterranee per uso irriguo sulle aree erbose degli impianti sportivi. Il nostro obiettivo è garantire alle società sportive, in particolare a quelle dilettantistiche che gestiscono impianti pubblici utilizzati a favore della collettività, d’intervenire nell’ordinaria manutenzione di competenza, assicurando gli interventi minimi affinché la necessaria irrigazione possa risultare realmente efficace per il giusto apporto idrico ai campi erbosi», spiega Soranzo. «Non è raro infatti vedere, soprattutto negli impianti di più piccole dimensioni, superfici di giuoco spesso penalizzate da irrigazioni sporadiche e irregolari, dove il comfort e la sicurezza dei giovani atleti sono messi a dura prova. In sostanza, la nostra idea sarebbe irrigare centri sportivi e aree verdi senza sprecare una sola goccia di preziosa acqua potabile, con evidenti benefici per la collettività, ed evitare l'utilizzo di acque prelevate da scoli, canalette o canali di cui nessuno può garantire la costante salubrità e idoneità per questo utilizzo: pensiamo solo che i campi da gioco sono quasi esclusivamente frequentati da bambini e atleti».

Per Soranzo una soluzionec'è: «I pozzi di prima falda consentono infatti risparmi non solo in termini ambientali ma anche economici, in quanto l’utenza che ne è servita e ne fa largo uso paga una tariffa con canoni inferiori rispetto a quelli ordinari. Nei casi in cui diviene fisicamente obbligatorio l'approvvigionamento direttamente dall’acquedotto, che fa parte del ciclo idrico integrato, vi è invece un aggravio dei costi di gestione perché comprensivo di oneri che nulla hanno a che vedere con l'utilizzo, mentre il ciclo da falda a falda permette, oltre a un notevole risparmio di acqua pubblica, la possibilità di rendere i centri sportivi sempre più sostenibili senza sprechi o perdite, purtroppo molto frequenti». Soranzo fa una considerazione: «Considerata l’emergenza climatica attuale - conclude Soranzo - crediamo che un risparmio e un riciclo delle risorse naturali siano assolutamente necessari per rendere più sostenibile il nostro pianeta, e che quindi anche i piccoli gesti possano fare la differenza»

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