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Aveva dato del cretino a Salvini: il direttivo della Lega espelle "il baffo" Da Re

In 14 hanno votato a favore della cacciata, cinque i contrari e un astenuto: il partito è spaccato e la base ribolle. Dal 15 marzo il provvedimento per l'europarlamentare, ex segretario provinciale ed ex sindaco di Vittorio Veneto, diventerà definitivo: ora potrebbe candidarsi a guidare di nuovo la sua città

Le ammonizioni erano già arrivate negli ultimi tempi, per alcune posizioni critiche nei confronti di alcune decisioni dei vertici del partito, vedi l'ipotesi della candidatura del generale Roberto Vannacci. L'ultimo intervento, una gomitata a palla lontana al "capitano" Matteo Salvini, ovvero un insulto chiaro e diretto (aveva apostrofato il leader della Lega "cretino"), gli è costato il rosso diretto. Espulso. Via. Neanche la sala Var del direttivo regionale del Carroccio Veneto ha potuto far molto per salvarlo, neppure la "Liga" trevigiana che sperava nella grazia: in 14 hanno detto si alla sua cacciata, in cinque hanno votato contro (tra cui il sindaco di Noventa Padovana, Marcello Bano, Dimitri Coin, attuale segretario della Lega trevigiana, Andrea De Bernardin, sindaco di Rocca Pietore, Denis Frison e Ivan Storti) mentre il solo Roberto Ciambetti si è astenuto. Per Gianantonio Da Re, ex segretario regionale della Liga, ex sindaco di Vittorio Veneto e attuale europarlamentare, il provvedimento diventerà definitivo tra una settimana, il 15 marzo, quando si sancirà anche l'addio al consiglio direttivo nazionale.

Gianantonio Da Re

"Il Baffo" se ne andrà senza presentare ricorso ma prepara la riscossa: quasi certamente si candiderà a sindaco della "sua" Vittorio Veneto e ieri, uscito dall'incontro di Noventa padovana che ha sancito la fine della sua esperienza nel partito, ha addirittura rilanciato sostenendo: «Mi hanno espulso dalla Lega per Salvini vicepremier, ma non dalla Lega Nord».

La frase "incriminata"

La frase "incriminata", pronunciata qualche giorno fa da Da Re, era stata la seguente: «Il 9 giugno assisteremo a un disastro annunciato. Un sondaggio interno dà la Lega al 5,5%. Il giorno dopo Salvini si deve dimettere. O il cretino se ne va con le buone, o andiamo tutti a Milano in via Bellerio e lo cacciamo con le cattive. Ormai la pensiamo tutti così, a partire da 80 parlamentari che aspettano solo i numeri del voto per muoversi. Anticipare il congresso in primavera a questo punto non serve: Salvini ci ha disintegrati e deve assumersene la responsabilità». Il segratario regionale Alberto Stefani, durante la seduta di ieri, ha appuntato ben 29 errori di comunicazione di Da Re, altrettanti articoli di giornale, snocciolati uno dietro l'altro. Un bombardamento alla Lega e a Salvini, un fuoco di fila insopportabile. Anche a tre mesi dalle elezioni.

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