Fiom, presidio dei lavoratori di fronte allo stabilimento Engineering
Attuato per sostenere la richiesta del coordinamento nazionale di riaprire subito il tavolo per le trattative tra lavoratori e azienda
Presidio all'esterno della Engineering, realizzato per sostenere la richiesta del coordinamento nazionale di riaprire subito il tavolo per le trattative tra lavoratori e azienda. II presidio è durato fino 10:30, davanti alla sede di Engineering in Corso Stati Uniti, 23/c.
Presidi
I lavoratori delle varie sedi di Engineering distribuite su tutto il territorio nazionale in accordo con le segreterie nazionali e territoriali di Fiom, Fim e Uilm e con il coordinamento nazionale delle RSU di Engineering stanno proclamando scioperi e mobilitazioni per chiedere la riapertura del negoziato per la definizione del nuovo contratto integrativo.
8 ore di sciopero
La decisione di distribuire 8 ore di sciopero in 4 pacchetti da due ore ciascuno durante le prime ore di martedì 4 e 18 dicembre 2018 e di martedì 15 e 29 gennaio 2019 è stata presa al termine di un incontro in cui, a fronte del persistere della chiusura dell'Azienda in merito alla trattativa sul rinnovo del contratto integrativo, il Coordinamento nazionale delle RSU del Gruppo Engineering e le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali si sono riunite a fine novembre hanno valutato insieme e in maniera approfondita lo stato della vertenza dopo le iniziative di mobilitazione realizzate nelle scorse settimane.
Gruppo Engineering
Il Gruppo Engineering realizza importanti risultati economici: più di un miliardo di euro di fatturato ed è incredibile che l’Azienda non arrivi neppure a riflettere sui risultati del sondaggio dalla stessa commissionata sul clima aziendale: oltre il 53% dei dipendenti che hanno risposto ritiene di avere uno stipendio inadeguato, oltre il 61% ritiene non ci sia equità nell’erogazione dei premi e dei benefit.
Integrativo
«L'integrativo si può e si deve realizzare perché c’è la liquidità necessaria per farlo e perché il clima aziendale lo richiede. I lavoratori devono essere messi in condizione di poter lavorare con serenità e con stipendi coerenti al loro impegno», dichiara Fabio Pozzerle, della segreteria provinciale della Fiom Padova alla fine del presidio.