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Fratelli d'Italia: "Il tram? Lorenzoni non sa valutare lo sviluppo futuro del trasporto pubblico"

La mobilità, in particolare il tram, riaccende la discussione politica in città. Anche Fratelli d'Italia è molto contraria alla seconda linea e lo riafferma con una nota

La mobilità, in particolare il tram, riaccende la discussione politica in città. Anche Fratelli d'Italia è molto contraria alla seconda linea e con una nota fa sentire le ragioni del no. 

La nota di Fratelli d'Italia

“Le dichiarazioni dell’assessore Arturo Lorenzoni, in merito alla persistenza sull’obsoleto tram su rotaia per il SIR3 Stazione-Voltabarozzo, preoccupano molto e non considerano a sufficienza il futuro del trasporto elettrico pubblico, più economico e - dichiara Claudio Gori del Direttivo FdI Padova - molto efficiente. Lorenzoni giudica abbastanza rassicurante il deragliamento ogni 200 mila chilometri, io valuto pericolosissimo qualsiasi deragliamento che possa coinvolgere passeggeri e pedoni sul percorso cittadino e nel Parco Iris. La trazione a rotaia - prosegue Gori - prevede l'affossamento di 4,5 cm delle rotaie nella sede stradale, rappresentando un grave pericolo per cicli e motocicli: ad oggi sono centinaia gli incidenti di cui alcuni gravi e molte le citazioni in giudizio dell’Amministrazione comunale per risarcimento danni.”

Gori vs Lorenzoni

“Lorenzoni valuta la riduzione dei costi per persona e per chilometro auspicando un maggiore utilizzo del tram su rotaia ma la riduzione dei costi a carico della comunità non può essere valutata anche con gli auspici - aggiunge Gori -  e la tratta da/per Voltabarozzo non coinvolge il centro città ma solo la stazione ferroviaria. Considerando che il polo ospedaliero sarà trasferito a Padova Est, l’uso del tram vedrà una naturale riduzione di passeggeri che non giustificherebbe il costo di un inutile e indelebile percorso su rotaia.”

Bus elettrici

“L’assessore probabilmente dimentica che gli omologati bus elettrici da 18 mt, considerando che il progetto SIR3 a quattro carrozze è irrealizzabile per curvature e manovre in rotonda, costano almeno un quarto in meno del tram su rotaia e le batterie sono l’unico elemento sostituibile dopo 10 anni ma - conclude Gori -  la tecnologia è in evoluzione con riduzione dei costi e dimensioni. Il tram di Lorenzoni ha bisogno di rimanere sempre acceso, anche la notte, con un costo ulteriore di 60 mila euro annui e consumo di energia.”

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