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Giordani: «Lorenzoni alle Regionali? Non ho potuto trattenere neppure Di Livio quando la Juve lo ha voluto»

Il tormentone su Lorenzoni possibile candidato alle Regionali 2020 continua a tenere banco e ad alimentarlo è ancora una volta il sindaco Giordani con una battuta sull'ex ala del Padova che poi ha vinto tutto in bianconero

Il tormentone su Lorenzoni possibile candidato alle Regionali 2020 continua a tenere banco e ad alimentarlo è ancora una volta il sindaco Sergio Giordani. Marco Carrai che della campagna "Il Veneto che vogliamo" è uno dei promotori, percorso lanciato da Coalizone Civica per mettere in rete tutte le esperienze partecipate delle varie province, a domanda diretta ha risposto che bisogna aspettare una ventina di giorni per sapere chi saranno i candidati. 

Di Livio

Alla stessa domanda diretta, poche ora prima, ovvero nella tarda mattinata di sabato 30, il sindaco per non rispondere ha ricorso a un'iperbole. Ha ricordato infatti una vicenda calcistica che lo ha riguardato da vicino quando era presidente del Padova. «Quando a Di Livio proposero la Juve noi come si faceva a dirgli di no? Il giocatore è chiaro che voleva andare. Non si rinuncia a un elemento forte a cuor leggero ma di fronte a certe opportunità non ci si può opporre». Uno strano paragone, non c’è che dire, ma rende l’idea della situazione: niente è escluso, niente è deciso. Resta che Giordani ha fatto un bel complimento al vice sindaco, qualcosa più di un endorsement alla sua candidatura. Anche perché Di Livio quando lascia il Padova per la Juventus poi vince tre Scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane, una Champions League, una Supercoppa europea e una Coppa Intercontinentale.

«Se ho giocato in A, e per di più con la Juventus, devo ringraziare soprattutto i miei vecchi allenatori Colautti e Sandreani e il direttore sportivo patavino Piero Aggradi. La molla che mi ha spinto da sempre era la voglia di arrivare e la capacità di sacrificarmi, in campo, come nella vita di tutti i giorni. Se non fosse per questo, non mi sarei ritrovato a vivere un vero e proprio sogno, dal quale non mi sarei voluto svegliare mai». Sono le parole di Angelo “soldatino” Di Livio quando ricorda il suo passaggio dal Padova alla Juventus. Nel calcio che conta Angelo ci arriva tardi, all’età di ventisette anni, è il 1993, anche un po’ per caso. C’è un’amichevole tra Padova e Juve, organizzata per permettere a Boniperti e Trapattoni di visionare più da vicino il futuro capitano e numero 10 bianconero, Alex Del Piero. La società bianconera è però anche alla ricerca di un laterale, come si dice oggi, così il direttore sportivo del Padova, Pietro Aggradi, consiglia di visionare anche Angelo Di Livio. Qualche giorno dopo, per quattro miliardi delle vecchie lire, il giocatore si trasferisce a Torino. Il resto è storia nota. 

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