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Il Comune di Padova esce dall’Ente di Governo per il trasporto pubblico locale della provincia

Il sindaco Sergio Giordani e il vicesindaco Arturo Lorenzoni spiegano il perché di questa decisione: troppi contenziosi con i comuni vicini

Era nell'aria, ma ora c'è anche l'ufficialità: «Sentiamo la necessità - spiegano Sindaco e il suo vice - di far conoscere alcuni elementi che stanno alla base della ragione per cui abbiamo preso la decisione di uscire, unilateralmente, dall’Ente di Governo per il trasporto pubblico locale della provincia di Padova. Una decisione che serve a uscire da uno stallo per poi produrre soluzioni nuove e utili a tutto il territorio e ai cittadini e lungi, quindi, dall’esprimere un arroccamento o una chiusura».

Cause civli e amministrative

«Dal 2018 il Comune di Padova - spiegano - si sta difendendo in varie cause civili e amministrative promosse da alcuni dei comuni contermini (Selvazzano, Albignasego, Vigodarzere, Rubano) che chiedono la restituzione di quanto da loro versato in virtù dei contratti firmati nel 2001 e sino al 2017 senza mai sollevare problemi. Contratti che prevedevano un versamento a titolo di agevolazione tariffaria, per assicurare uno sconto ai loro cittadini sul prezzo dei biglietti. Ad esempio un cittadino di Selvazzano per raggiungere la città paga un titolo di viaggio pari a 1.50 euro mentre un cittadino di uno dei Comuni che non avevano perfezionato tale contratto 2.40 euro».

«Il valore di questo contenzioso può, nella peggiore delle ipotesi, raggiungere i 16 milioni di euro, creando forti apprensioni per eventuali riflessi sul bilancio del Comune di Padova. Per questa ragione, come amministratori del Comune abbiamo ritenuto di dover mettere in atto tutte le misure possibili per fronteggiare una situazione molto dannosa per il Comune e i cittadini padovani».

A partire dal 2014 è competenza dell’Ente di Governo, ente paritetico tra Comune e Provincia, con delega alla Provincia, prendere le decisioni relative all’organizzazione e il controllo del trasporto pubblico locale anche urbano».

«Nel corso del 2019, a seguito del progressivo aumento del potenziale danno di riflesso al Comune di Padova per il mancato versamento dell’integrazione da parte dei Comuni contermini già elencati più altri che pur senza intentare cause hanno interrotto i versamenti, abbiamo ripetutamente sollecitato la Provincia a riunire l’Ente di Governo per trovare una soluzione organizzativa (anche producendo il lavoro di uno studio professionale che proponeva modalità per superare le sperequazioni tariffarie) in grado di fronteggiare la situazione, senza creare pregiudizio sui cittadini padovani. Purtroppo per ragioni a noi non note senza mai riuscire a ottenere la collaborazione della Provincia».

«A piena dimostrazione della volontà di collaborazione del Comune di Padova il nostro comune fino ad oggi e tuttora, nonostante le cause legali adite a suo discapito, ha garantito i servizi di trasporto per tutti i comuni limitrofi alle stesse condizioni nonostante i mancati pagamenti. E’ evidente tuttavia che senza una soluzione di buon senso e frutto del dialogo questa situazione è insostenibile per il Comune di Padova e le sue finanze».

«Senza alcuna intenzione aggressiva verso l’Ente Provincia o i suoi rappresentanti, dopo vari tentativi di definire una governance efficace per l’Ente e per smuovere lo stallo creatosi, in ragione delle forti preoccupazioni maturate, si è deciso di agire unilateralmente per forzare una presa di posizione sul problema o per agevolare una riorganizzazione operativa dell’Ente, perché possa uscire dallo stato di empasse legato alla parità assoluta di rappresentanza degli enti e quindi deliberare effettivamente e pienamente nell’interesse di tutti i cittadini, padovani ma non solo. Va anche specificato che tale atteggiamento che vuole continuare ad essere positivo e propositivo alla ricerca di soluzioni desideriamo mantenerlo nonostante evidenze documentali agli atti che certificano gravi dubbi sull'imparzialità e neutralità della Provincia sul contenzioso in corso».

«Questa scelta non ha alcuna attinenza con l’assegnazione del servizio a Busitalia Veneto a valle della gara espletata dall’Ente di Governo e del relativo contratto, che può avvenire con la firma di Provincia e Comune come previsto dagli atti di gara; il Comune di Padova è pronto ad adempiere nelle modalità previste».

«Lo sforzo che abbiamo fatto fin dall’avvio del nostro mandato è sempre stato rivolto alla concertazione delle decisioni, riconvocando la COMEPA dopo gli anni della sua soppressione e coinvolgendo tutti i Comuni nelle scelte importanti d’area, come nel caso del PUMS. Confermiamo questa determinazione a lavorare nella collaborazione e nel reciproco rispetto sempre alla ricerca di soluzioni. Rassicuriamo tutti i Sindaci dei Comuni, non solo contermini, che come dimostrato nei fatti in numerosi altri ambiti le interlocuzioni continueranno con il più ampio spirito di collaborazione sul solco di quanto stiamo facendo dal 2017 certi che con la concretezza che contraddistingue gli amministratori si potranno trovare formule avanzate di gestione e cooperazione dentro una visione generale».

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