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Amministrative 2014: il candidato del Pd di Padova è Ivo Rossi

Il sindaco reggente ha presentato la sua candidatura sabato mattina al Net center dove c'erano il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, i vertici di partito padovano e trecento attivisti e simpatizzanti

Tutti uniti per presentare la candidatura alle primarie di coalizione in vista delle amministrative 2014 del Pd di Padova. L’appuntamento era al Net Center e il candidato Pd era il sindaco reggente Ivo Rossi.

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L'INTERVENTO DI ZANONATO. 58 anni, è stato nell’ultima legislatura vice sindaco della giunta Zanonato. A sostenere la candidatura di Rossi proprio l’attuale ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato i vertici del pd padovano e trecento attivisti e simpatizzanti del partito. “Conosco e apprezzo Ivo Rossi per il suo modo di lavorare e di impegnarsi per la città – ha detto l’ex sindaco di Padova Flavio Zanonato nel suo intervento – credo che Ivo Rossi vincerà le primarie, possiamo anche non essere scaramantici, e saprà proporre un programma e idee che avranno grande presa sull’elettorato padovano. I cittadini di Padova sanno con quanta passione lui ricopra la carica di sindaco in questi mesi e quanto si sia impegnato da sempre per la città”.

TUTTO IL PD. Insieme a Flavio Zanonato c’era tutto lo stato maggiore del Pd padovano, dal senatore Giorgio Santini, al consigliere regionale Piero Ruzzante, l’europarlamentare Franco Frigo e i segretari provinciale e cittadino del Pd Masssimo Bettin e Antonio Bressa.

LE PAROLE DI ROSSI. “Ringrazio Flavio Zanonato – ha detto Rossi in un passaggio del suo discorso - Non è un ringraziamento rituale. Con lui ho condiviso un lungo pezzo di strada. Dopo anni passati all'opposizione, abbiamo sperimentato la fatica del governo, la fatica delle scelte su cui non sempre siamo stati d’accordo. Ci tengo però a sottolineare che la discussione franca non ci ha mai portato a dividerci, ad affermare l’io, come invece troppo spesso avviene. Abbiamo bisogno di riscoprire il valore dell’agire in squadra, perché il partito non è una caserma, né un autobus da cui si sale e si scende, ma un luogo in cui si discute ma alla fine si decide e non ci si divide. Ce lo chiede la città, ce lo chiede un paese stanco di continue divisioni, piegato sotto il peso di chiacchiere infinite, con i problemi dei cittadini che continuano a rimanere sullo sfondo senza soluzioni”.

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