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Politica

Legambiente: è polemica con Bertin (Ascom) sulla mobilità cittadina

«Per Bertin il ragionamento è sempre lo stesso: in passato tutti si muovevano in auto, deve essere così per sempre. Al di la della questione inquinamento, noi pensiamo che più la città si libererà dalle auto, più anche loro avranno da giovarne»

Una nota di Legambiente, che pubblichiamo integralmente - rimette al centro il tema della viabilità. E' scontro con il presidente di Ascom, Patrizio Bertin, due visioni opposte di vedere la mobilità cittadina.

1997

«Quando nel 1997 organizzammo "100 strade per giocare" in Via Roma, quella strada - comincia così la nota di Legambiente - era ancora aperta al traffico. Fra le nostre richieste vi era quella di pedonalizzarla. Ovviamente la paura del cambiamento metteva i commercianti in prima linea tra gli oppositori. Ma la battaglia ci sembrava giusta e organizzammo altre iniziative. Il 2 giugno del 1999 la strada venne pedonalizzata e i maggiori benefici furono proprio di coloro che erano contro la pedonalizzazione. Vent'anni dopo lo scenario si ripete.
Noi chiediamo meno auto in centro perchè pensiamo che questo sia un beneficio per tutti e i commercianti, contro i loro interessi (cosa ormai provata in centinaia di città in tutto il mondo) si ostinano a chiedere più auto».

Ascom

«L'ultima uscita (di una lunga serie) è stata - prosegue la nota di Legambiente - quella del presidente dell'Ascom Padova Confcommercio Imprese per l'Italia, che chiede come al solito la richiesta nuovi parcheggi in centro e un piano per facilitare l'ingresso in città alle auto. Per Patrizio Bertin il ragionamento è sempre lo stesso: siccome in passato tutti si muovevano in auto, deve essere così per sempre. Al di la della questione inquinamento, noi pensiamo che più la città si libererà dalle auto, più anche loro avranno da giovarne. Non solo in termini ambientali e di salute, ma anche da un punto di vista economico. Non è sotto gli occhi di tutti che liberare Via Roma dalle auto è stato un vantaggio per il commercio? Via Dante non potrebbe diventare una nuova Via Roma, visto che oggi i negozi non hanno nessun beneficio dal traffico di attraversamento? Pensiamo davvero che basti qualche centinaio di posti auto a salvare il centro storico?»

Modernità

«Ci si crede davvero - prosegue la nota - o si fa solo una battaglia di posizione per non scontentare qualcuno? Chi vuole fare la spesa comodo lo può fare già dal suo PC o dal suo telefono. E i centri commerciali avranno sempre parcheggi più comodi dei centri storici. Le città possono vincere la sfide dell'e-commerce e dei centri commerciali solo puntando sulla loro bellezza, non certo offrendo più parcheggi: ci sarà sempre un centro commerciale con un parcheggio in più. Giocare sul loro campo vuol dire condannarsi alla sconfitta.Tanti negozi in centro rimangono chiusi dalle 12:30 alle 16:30, non accettano il bancomat, hanno barriere architettoniche scomode per carrozzelle e passeggini, raramente si trovano fasciatoi o persone che parlano inglese. Nonostante questo il centro di Padova negli ultimi weekend è stato assalito da padovani e turisti, dimostrando anche a chi non ha voglia di vedere che la favola del centro "irraggiungibile" è una mancanza di rispetto nei confronti dell'intelligenza altrui. Quanto ai turisti che hanno bisogno di raggiungere il centro storico in auto, non si preoccupi. I turisti girano il mondo, e sanno benissimo che nelle città all'avanguardia non ci si muove in auto. Sta a noi: o continuiamo a raccontarci la favola del centro irraggiungibile che funziona benissimo come alibi, o si trova coraggio di cambiare per rendere questa bellissima città ed il suo commercio accogliente e al passo coi tempi».

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