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Giovedì, 25 Aprile 2024
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«Sono costretto a chiudere il ponte»: il caso-Curtarolo e la lettera di Bui al ministro De Micheli

Il presidente della Provincia di Padova ha inviato una lettera al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli in relazione alla situazione del ponte della Sp 47 "Valsugana"

Mittente: Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova. Destinatario: Paola De Micheli, ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Oggetto: il ponte di Curtarolo sulla Sp 47 "Valsugana". Ed è un vero e proprio appello: inviata al Ministero una lettera per sensibilizzare sul problema.

La lettera

Questo il testo della lettera: "Gent.le Ministro, sono a rivolgermi anche a Lei, dopo aver trascorso gli ultimi mesi ad appellarmi a tutte le istituzioni superiori, ma senza aver avuto alcun cenno di riscontro concreto. Vengo subito al dunque; nel Comune di Curtarolo insiste un ponte nella S.P. 47 “Valsugana”, che presenta notevoli problemi di staticità e abbisogna di essere rifatto con urgenza. La provincia di Padova ha già stanziato quattro milioni per la progettazione e la realizzazione, ma Lei conosce bene che per una provincia stanziare in una unica opera questa cifra vuole dire pregiudicare ogni altro pur minimo intervento sia di sicurezza che manutentivo. 
La informo che la strada originariamente era statale, ma il DPCM 21 febbraio 2000, ha declassato il tratto padovano in provinciale (tutti gli altri tratti della Regione Trentino Alto Adige e Veneto sono di ANAS).  Successivamente con convenzione stipulata in data 23
settembre 2002 la Provincia di Padova ha affidato la gestione della strada a Veneto Strade spa. Tale gestione di Veneto Strade, a seguito di varie proroghe della convenzione, è durata fino al 31 dicembre 2016. Scelte che alla lunga si sono dimostrate sbagliate.  Non credo che il ponte si sia improvvisamente degradato in questi mesi e quindi fa specie “il disimpegno” della Regione del Veneto, che mi auguro voglia considerare una compartecipazione alla spesa, così come è avvenuto anche per altre circostanze in strade non regionali e sicuramente di minore importanza strategica. Per lo stesso motivo chiedo anche al Ministero di intervenire, nelle forme che vorrà indicarmi, un contributo straordinario per tale opera. Oggi sono nella difficile situazione di dover ordinare la chiusura al traffico lungo questa arteria stradale, conscio che una simile scelta produrrà un drammatico danno all’economia non solo padovana ma di tutto il nord Italia.  Le aziende del luogo, i cittadini e le comunità di quei paesi subiranno un danno incalcolabile.  Lo dovrò fare per tutelare primo la sicurezza dei cittadini, secondo per tutelare giuridicamente la mia persona e l’Ente che rappresento. Ma è mai possibile lasciare solo un Presidente della Provincia in una simile decisione, mentre gli altri enti si girano altrove. Se succedesse qualcosa la fila alle dichiarazioni su cosa e come si doveva fare riempirebbe le cronache.  Oggi mutismo assoluto, qualche pacca sulle spalle e via. Sig.ra Ministro, se la disturbo è per uno stato di frustrazione, perché non riesco a rassegnarmi che in Italia per fare le opere debba essere necessario che succedano delle tragedie. Per una volta, possiamo metterci assieme e risolvere il problema prima che accada una tragedia? Troppo facile trovare un responsabile a posteriori, quando coloro che potevano e dovevano fare prima hanno taciuto o girato la testa dall’altra parte. Mi affido alla Sua sensibilità e attenzione, con lo spirito di chi si vede oggi costretto a “mendicare” un diritto: quello alla sicurezza per un territorio. I ponti non si costruiscono né con la solidarietà, né con le parole, ma con una assunzione di responsabilità concreta prima che le tragedie accadano. Nel trasmetterLe in allegato tutte le notizie tecniche, che Le evidenziano in maniera palese l’urgenza di un suo intervento, Le anticipo già due tematiche che vorrei discutere con Lei: • La necessità che anche il tratto insistente nella provincia di Padova sia reinserito urgentemente nelle competenze di Anas • Che nelle more di perfezionamento delle procedure di passaggio ad Anas, si adotti un provvedimento ministeriale per una gestione emergenziale del rifacimento del ponte, in quanto con le procedure ordinarie i tempi di realizzazione sono incompatibili con la sicurezza del manufatto. Mi affido alle determinazioni che Lei vorrà adottare, pregandoLa di potermi incontrare per significaLe con maggiore dettagli la precarietà della situazione. In attesa di un Suo riscontro, porgo distinti saluti".

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