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Da Libero Arbitrio a Fratelli d'Italia, il passaggio diventa un caso

Non ha affatto gradito, la neo commissaria provinciale del partito, l'ex forzista Elisabetta Gardini, l'annuncio dei consiglieri Turrin e Cappellini, che non da affatto per scontata l'operazione

Il passaggio da Libero Arbitrio a Fratelli d’Italia, con la formazione del nuovo gruppo consiliare, rischia di diventare un caso. Nella breve nota che ha fatto pervenire alla stampa la nuova commissaria provinciale del partito, l’ex forzista Elisabetta Gardini, è più che palese l’irritazione per la comunicazione di una novità che invece dovrebbe eccome essere gradita. Il partito infatti, si ritroverebbe due consiglieri, Enrico Turrin ed Elena Cappellini, con all’orizzonte un possibile ingresso anche di Matteo Cavatton, che al momento è nel gruppo misto, come unico rappresentante di Libero Arbitrio. Nello stesso gruppo, quello misto, siede anche la consigliera Eleonora Mosco, anche lei ex Forza Italia, che vanta un solido rapporto con la Gardini. Nota a parte, è direttamente dal suo entourage che si è colto un certo fastidio. 

Pensar male

E qui, a voler pensar male, potrebbe essere questa una prima fonte di irritazione, visto che proprio Gardini aveva dichiarato che solo una tra le due consigliere poteva entrare a far parte del partito, è lecito pensare che preferisce collaborare con chi lo ha già fatto, la Mosco appunto. La seconda, è certamente rappresentata dal tipo di comunicazione fatta dai consiglieri che hanno redatto una nota come Libero Arbitrio per annunciare il passaggio a Fratelli d’Italia. Anche questo passaggio non è affatto piaciuto a Elisabetta Gardini, che si è probabilmente sentita scavalcata, o peggio delegittimata.

Meloni

La nota è però redatta dai tre consiglieri di Libero Arbitrio, quindi solo da lì poteva arrivare. Non è comunicazione che poteva arrivare da altre fonti, quindi. Stanno lasciando quella forza politica, rivendicando il passaggio, non sembra ci fossero molte altre strade. La consigliera Elena Cappellini, circa un mese fa, ha incontrato personalmente Giorgia Meloni a Roma, il disegno di far rientrare la consigliera nel partito in cui aveva già militato si è compiuto con quell’incontro. La proposta è stata fatta quindi condivisa con i due colleghi consiglieri, Enrico Turrin ha accettato mentre Matteo Cavatton, semplificando, ha preso tempo, anche se probabilmente lui le idee sul da farsi le ha chiarissime.

Gardini

Se le parole hanno ancora importanza, la Gardini non dice affatto che l'operazione è fatta, ma al contrario la mette in dubbio: «Ora la richiesta di adesione dovrà essere formalizzata secondo le regole di partito e valutata dagli organi preposti».  

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