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Lottizzazione e paesaggio, a Monteortone la protesta continua e si organizza

La mega lottizzazione nell'area ex "Cima" a Monteortone, dove si prevederebbe di realizzare, su 90 mila metri quadri di verde, 9 condomini da 4 piani, un albergo della stessa altezza oltre a 40 bungalow ha messo in moto una contrarietà talmente diffusa che nei primi due incontri convocati per riunire chi è contrario si sono ritrovati in più di trecento ad ogni assemblea. Pronte nuove iniziative

La mega lottizzazione nell'area ex "Cima" a Monteortone, dove si prevederebbe di realizzare, su 90 mila metri quadri di verde, 9 condomini da 4 piani, un albergo della stessa altezza oltre a 40 bungalow ha messo in moto una contrarietà talmente diffusa che nei primi due incontri convocati per riunire chi è contrario si sono ritrovati in più di trecento ad ogni assemblea. Sono in tanti che non vogliono vedere realizzato il mega piano, approvato dall'esecutivo guidato dal sindaco Valentino Turetta. Ma che alle amministrazioni questo progetto piaccia lo testimoniano cnche le dichiarazioni che l’ex Sindaco di Teolo, Valdisolo, che in un’intervista ha affermato che la lottizzazione ex Cima «resta una notevole opportunità per lo sviluppo turistico della zona». Un modo esaustivo anche se un po' sbrigativo di chiarire che l'unico buon motivo di realizzare questo ennesimo sfregio ai Colli e al suo parco, sono i soldi. E' legittimo pensare di guadagnarci da parte di chi ha acquistato e vuole investire, la famiglia Scappini. Già proprietaria degli hotel All’Alba e Palace Meggiorato, si è aggiudicata all’asta l’area per circa 2 milioni e 130 mila euro, ma quando si tratta di chi amministra i critieri da mettere in campo dovrebbero essere diversi. Soprattutto se si tratta di consumo di suolo, di aree che dovrebbero essere protette come quella del Parco Colli che sembra invece avere un po' troppe eccezioni, e soprattutto se si tratta di salvaguardare il territorio. 

Un'area, quella della ex Cima, che negli '70 era di proprietà comunale. L'amministrazione a maggioranza democristiana di quegli anni decise che quella doveva essere l'area termale. La vende a dei privati che avevano come obiettivo quello di costruirci degli alberghi, quattro per l'esattezza. Alla fine ne sono stati fatti solo due perché l'acqua termale in quella specifica zona c'è ma è talmente in profondità che per farla arrivare ai due alberghi, il Leonardo e il Michelangelo, hanno dovuto scavare e poi scavare ancora per arrivare a trovarla calda. Circa mille metri. Un po' troppo oneroso. Il tutto passa alla società Cima, nel 2000. Quando nel 2019 l'area viene messa all'asta, la base di partenza era di 9 milioni prima che poi se l'aggiudicassero per 2 milioni e 130 mila euro gli Scappini. L'intenzione, tornando a oggi e tralasciando alcuni passaggi che coinvolgono proprietà e comune, è quella di edificare non alberghi, di cui ugualmente non si sentirebbe il bisogno, ma appartamenti. Un centinaio per la precisione, immaginiamo a cifre non inferiori ai 300mila euro l'una, vista anche la spettacolare posizione. 

Il Comitato spontaneo Monteortone è durissimo su questa possibilità: «La scellerata lottizzazione adottata nel mese di Febbraio dall’intera amministrazione comunale di Teolo comprometterebbe irrimediabilmente quest’area, il che significa tradire nella sua maggiore essenza un bene di interesse paesaggistico di tutti, per questo il Comitato Monteortone e molti cittadini e cittadine delle due frazioni hanno iniziato una battaglia in difesa del territorio che continueranno informando i concittadini in occasione della Sagra del Sorriso e del Villeggiante in programma dall'11 agosto, raccogliendo adesioni per le prossime importanti azioni dimostrative già programmate». La battaglia dei residenti di Monte Ortone sta aprendo relazioni tra le tante realtà associative, più o meno grandi, che si battono in difesa dei Colli Euganei. Si sta quindi lavorando per mettere insieme vertenze comuni, in primis la battaglia contro il consumo di suolo. Per questo sono pronte una serie di iniziative di cui si saprà di più a breve. 

Intanto, per non farsi mancare nulla, quelli del Comitato di Monteortone sono andati a ripescare la dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area che è stata riportata in Gazzetta Ufficiale il 16 maggio 1977 a cura del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali: «Riconosciuto che la zona predetta ha notevole interesse pubblico per l’importanza panoramica e paesaggistica dell’area di pianura interclusa tra i rilievi e che con i medesimi costituisce un unico quadro naturale: infatti, a parte monte Rosso, prevalentemente boschivo, e taluni parchi e giardini (tra i quali, notevole quello antistante Villa Monzino), il territorio è caratterizzato dalle colture tradizionali locali (granturco, frumento, vigneto, colture foraggere, ecc.), assai suggestive sono le visioni della campagna pianeggiante, dalla quale emergono le tipiche forme coniche dei colli Euganei, che costituisce un contesto essenziale anche, per le ville (specie quelle esistenti a Tramonte), i parchi, gli edifici minori di carattere rurale, tutte cose immobili di indubbio valore estetico tradizionale con spontanea fusione tra l’espressione della natura e l’opera del lavoro umano».  

L'area dove dovrebbero sorgere palazzine e case a Monte Ortone

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