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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Luca Zaia attacca Poiana: «Non si può andare in tv a sputtanare il Presidente della Regione, ditelo a Pennacchi»

Zaia: «Quando una persona afferma una falsità sul Presidente della Regione, come ha fatto Pennacchi, si dovrebbe muovere la magistratura». La replica dell'attore: «Confonde l'autore Pennacchi, col personaggio, Poiana»

Poiana, il personaggio interpretato da Andrea Pennacchi nel programma de La 7, Propaganda Live, al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, non piace proprio. Ospite del direttore Giorgio Borile al suo “Primus Inter Pares”, nell’intervista di circa un’ora e trenta, ben quattro volte lo nomina e lo critica molto direttamente. Si ha anche la sensazione che avesse quasi urgenza di farlo tanto che lo fa già da subito, a inizio trasmissione: «Pennacchi dovrebbe essere un orgoglio per noi veneti, ma non lo è per me. E’ un comico, penso sia anche un bravo attore, ma non può andare a La 7 a sputtanare il Presidente della sua Regione. E’ andato a dire che ero all’inaugurazione del Mose, vuol dire che non si è minimamente informato. Poi la storia della legge sulla bandiera, quella è stata fatta prima. Se i veneti devono portare l’orgoglio della regione in questo modo sulle tv nazionali, sinceramente se ne fa anche a meno».

Quattro colpi

In un secondo momento poi Zaia torna di nuovo sulla questione in maniera ancora più decisa: «Quando una persona afferma che il Presidente della Regione ha fatto una cosa e non è vero, come ha fatto Pennacchi, si dovrebbe muovere la magistratura. Non per condannarli ma per stabilire la verità. Noi amministratori dovremmo avere la magistratura al nostro fianco in questo senso». Poi rincara: «Ci sarà il modo di chiarire che è stata detta una puttanata e scusarsi con i veneti? A me questa sembra buona educazione». Il direttore di TV7, Giorgio Borile, che conduce la trasmissione, gli chiede se ha intenzione di querelare Pennacchi: «Lui no ma i leoni da tastiera che hanno augurato il peggio ai veneziani invece sì». Però aggiunge: «Fateglielo sapere a Pennacchi che cosa ho detto». Così noi ci siamo fatti ambasciatori del messaggio anche perché proprio su queste pagine ci siamo occupati di commentarlo con l’autore stesso, Andrea Pennacchi appunto, il monologo di Poiana a cui fa riferimento il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

Poiana interpreta

Pennacchi è in treno, la vita degli attori è fatta soprattutto di stazioni e lui sta andando proprio a Roma, venerdì sarà al suo posto con quelli di Propaganda Live, la trasmissione di Diego Bianchi in onda su La 7. Così lo rendiamo edotto di quanto ha dichiarato il Presidente della Regione Veneto: «C’è un errore di fondo, perché il Presidente dice Pennacchi, va e sputtana il Presidente. Ma è il personaggio che ha una visione del mondo molto precisa e che viene fuori chiaramente. Fa proprio parte del suo personaggio l’aspetto di male interpretare quel che vede, soprattutto in rete. Si comprime tutto, si semplifica e si mette insieme tutto come un gran minestrone. E’ quello che fa Poiana». Insomma Poiana non verifica: «Io lo so che la foto è del passante e non dell’inaugurazione del Mose. E so che è la Moretti che ha postato la foto dei polli mangiati da Galan e Zaia intendendoli in un modo mentre loro stavano sostenendo le aziende in difficoltà a causa dell’aviaria. Quindi, in realtà, sono i politici che “i me ciava il lavoro a mi. Maledetti, i g’ha già i schéi”. Io ho voluto infatti in quel monologo mettere in evidenza che c’era gente che purtroppo nella tragedia nazionale ha avuto reazioni scomposte alimentate anche da tantissimi politici. Gente che augurava male ai veneti, ma come si fa?».

Magistrati

Zaia dice li querelerà, tu invece no, gli comunichiamo: «Il Poiana in tribunale potrebbe essere interessante», ride Pennacchi anche se poi si fa più serio: «Poi giustamente Zaia può non apprezzare cosa faccio, è un personaggio Poiana, chi lo sa a quanta gente non piace, nell’arte si corrono questi rischi qui. Io sono un “paiasso” (pagliaccio n.d.r.), posso essere più o meno bravo e gli si può dare quindi ragione su questo, ma non si può confondere l’autore e l’attore, col personaggio. Altrimenti è finita, non potremo più fare niente.  Se il personaggio è quello che confonde le cose, piega tutto quello che trova senza passare da una operazione di elaborazione, non si può farlo ragionare con arguzia e finezza di intento. Lui prende, mastica e sputa. Poiana fa così, Poiana è così».

Teatro

«E’ una questione comunque poco interessante quella che viene sollevata, perché è una questione tecnica e di composizione del racconto, di story telling. Non sono così ingenuo da pensare che quella sia anche politica.  Io non faccio la satira del bagaglino. Non voglio sputtanare nessuno, tantomeno il Veneto. Io la amo la mia Regione. La mia speranza e magari mi sbaglio, si rifletta su cosa sta succedendo, su come abbiamo le prospettive sbagliate su molti argomenti che siamo discutendo adesso. A me questo sta a cuore. Poi Zaia può dire che non gli piace, ma non bisogna mettermi a confronto me che non ho nessuna ansia di essere conosciuto nel mondo con i politici di parte avversa che invece è giusto siano sbugiardati se postano immagini false». Ti ha stupito questo attacco? «Ovvio che la prospettiva di Poiana è quella più lontana da me, ma non credo che debba spiegarlo, è chiaro. Sono uno snowflake, un fiocco di neve, come direbbe Trump. Il punto non sono io ma che tipo di distorsione della percezione della realtà ha Poiana. Poiana soffre della stessa disposizione che troviamo sia a destra che a sinistra quando osserviamo astrattamente certe discussioni o certi commenti, prevalentemente sui social. Di quello sarebbe interessante confrontarsi con Zaia, per il fact checking ci sono i giornalisti».

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