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Tosi corteggia Marcato e gli offre la candidatura alle europee con Forza Italia

Incontro tra il coordinatore regionale e l'assessore di Zaia. Sul piatto c'è l'Europa, ma dietro c'è molto di più e un disegno per cancellare la Lega post "doge"

Roberto Marcato sempre più vicino a Forza Italia. “Bulldog” ha incontro a Padova il coordinatore regionale azzurro Flavio Tosi, mettendo da parte l'ascia di guerra, sempre esposta invece dopo la rottura e dell'ex sindaco di Verona con la Lega e relativa espulsione. Tosi avrebbe offerto a Marcato la candidatura alle prossime elezioni europee, dove invece nel Carroccio l'attuale assessore regionale partirebbe svantaggiato rispetto a Paolo Borchia e Mario Conte.

I big leghisti

I big della Lega padovana scaricati da Salvini e Zaia stanno trovando le porte aperte in Forza Italia, dove il piano sembra essere sempre di più quello di presentare un proprio candidato come prossimo presidente della Regione. In quel caso, Marcato potrebbe anche restare a Venezia. Dopo Fabrizio Boron quindi, anche Roberto Marcato, da tempo pensa al cambio di casacca. Il primo era stato recentemente espulso dal Carroccio dopo trent'anni di militanza e ruoli amministrativi, mentre il secondo è stato emarginato dopo la guerra dichiarata al commissario regionale Alberto Stefani e all'altro potente leghista in Veneto, Massimo Bitonci. Marcato sembrava dovesse essere il "naturale" segretario regionale della Lega, convinto di avere il sostegno del presidente Luca Zaia, ma a pochi giorni dal congresso si era ritirato, lasciando la strada spianata a Stefani. Una volta capito che non avrebbe avuto l'appoggio di Zaia, aveva fatto un passo indietro, sparato a zero sul partito e iniziato a cambiare il proprio punto di vista. Si è sentito tradito.

Il ruolo di Flavio Tosi

«Se si sblocca il vincolo del terzo mandato è chiaro che Luca Zaia sarà il candidato naturale. Ma se così non fosse, la decisione sarà presa in un tavolo nazionale. Ci saranno una decina di regioni che vanno al voto. Meloni, Salvini e Tajani decideranno quali sono i candidati migliori per ogni regione». Così ragionava Tosi alcuni mesi fa, prima di esporsi invece pubblicamente contro il terzo mandato. Tosi oggi ha come primo alleato il leghista Gianantonio Da Re, altro nemico pubblico di Salvini, Bitonci e adesso anche di Zaia. Sarebbe lui, infatti, a guidare i passaggi dal Carroccio a Forza Italia, ad uno ad uno. Marcato nel frattempo ha accettato l'incontro con Tosi e starebbe vagliando la proposta di entrare in Forza Italia e la promessa di un posto per le europee. Dove stia andando Forza Italia in Veneto sembra chiaro a tutti, ma Marcato resta un leghista della prima ora, con la bandiera del Leon nel taschino, quindi non esattamente l'idea moderata che aveva Silvio Berlusconi del partito che ha creato nel 1994. Ma è anche uno dei pochi leghisti che non perde occasione per smarcarsi da qualsiasi vicinanza al fascismo, cosa che invece in via Bellerio si fa sempre più fatica a fare.

Il terzo mandato

Sull'ipotesi del terzo mandato per Zaia (e non solo), si è espresso proprio il commissario regionale e parlamentare, Alberto Stefani: «La Pdl della Lega per estendere da due a tre i mandati possibili per il Presidente di Regione è un’opzione di buonsenso, di rispetto della democrazia e del consenso territoriale - sostiene il leghista, che è anche sindaco di Borgoricco - .I governatori rappresentano un territorio ed è quel territorio a doverli eleggere. Se i cittadini vogliono premiare esperienza e competenza, nel solco della continuità, devono essere liberi di poterlo fare. La scelta deve essere degli elettori, mai vincoli imposti dagli eletti». 


 

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