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Marcato: «Al voto e poi l'autonomia. Il tweet a favore di Mimmo Lucano? L'umanità va sempre mantenuta»

«Al Governo avrei staccato la spina prima, quando si è capito che non arrivava l'autonomia. Andiamo a votare, prendiamo il 40% e la facciamo. In politica non ci sono nemici, solo avversari» ha dichiarato l'assessore regionale allo sviluppo economico

Nella giornata in cui cade il governo e il premier Giuseppe Conte, il tweet di Roberto Marcato  che spinge per consentire a Mimmo Lucano di poter tornare nel comune di Riace per un ultimo saluto all'anziano padre malato ha colpito molti, anche se, vista la giornata, non ha avuto la visibilità che avrebbe avuto in un momento "normale". Dal 4 ottobre 2018, a seguito della richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri (RC), è stato sottoposto a misure cautelari restrittive della libertà personale, ovvero agli arresti domiciliari prima ed al divieto di dimora nel comune di Riace (RC) poi, misura quest'ultima ancora efficace. L'anziano padre sta morendo e questa misura impedisce al sindaco del piccolo comune, Mimmo Lucano, di assistere il genitore morente. 

Riace

«Non stiamo parlando - spiega Roberto Marcato - di una persona che dovrà rispondere davanti alla legge di fatti violenti o crimini efferati. Sono assolutamente convinto che la cifra umana va mantenuta e noi quella cifra l’abbiamo. Non possiamo cambiare i nostri valori a seconda di chi ci troviamo di fronte e poi personalmente io sono un ultra garantista, quindi fino all’ultimo grado di giudizio per me sono tutti innocenti. La fermezza e il rigore morale ci devono essere sempre, lo stesso vale per i valori di quella umanità che fa parte della nostra cultura. Un uomo ha diritto di stare accanto al padre morente. Se adattiamo ciò in cui crediamo a seconda dell’interlocutore quelli che si pensano valori diventano sono atti ipocriti. Quindi mi auguro davvero, continuamente, che non venga negato al sindaco di Riace un diritto sacrosanto».

Mediterraneo

Non cozza un po’ con quello che accade nel Mediterraneo? «Me l’aspettavo questa domanda e sono contento che me l’hai fatta. Se è un valore universale quello dell’accoglienza, se è ovvio che chi rischia di annegare in mare va salvato, deve valere per tutti. Non è possibile che vale solo per l’Italia».

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Duro

Lei passa per essere un duro però spesso ha queste uscite che fanno venire un dubbio, si scherza con l’assessore regionale: «So essere duro, passionale ma ho sempre avuto presente che esistono gli avversari in politica, non i nemici. E poi so bene che non esiste la verità in senso assoluto, ma ognuno se ne forma una propria e per questo bisogna confrontarsi. Io porto avanti le mie battaglie conscio che anche l’altro ha qualcosa da dire. Guardi, durante la mia attività in Regione le mie mozioni sono state sempre approvate o all’unanimità o al limite con poche astensioni. Un caso quasi unico, mi creda. E sa perché? Se un collega d’opposizione mi dimostra che si possono migliorare dei provvedimenti, io sono aperto e disponibile. E’ la strumentale opposizione ideologica, giusto per rompere le scatole, che non apprezzo, ma io come tutti i miei colleghi della Lega siamo sempre disposti ad ascoltare».

Governo

Mentre parliamo sta cadendo il governo, il premier Conte è da Mattarella: «Io sono mesi che auspicavo una rottura. Quando ho visto che non si può fare l’autonomia avrei staccato la spina immediatamente». Quindi lei auspica nuove elezioni con un punto chiaro, quello dell’autonomia del Veneto: «Vediamo che succede, se arriviamo al 40% il problema è risolto». Lo sa anche lei che è difficile, che l’elettorato non è una garanzia certa. Vi servono alleati che garantiscono che poi si faccia davvero. «Ci vuole un patto scritto col sangue per chi vuole allearsi con noi. Chi vuole stare con noi deve essere dalla parte dell’autonomia senza ripensamenti».

Corteggiamento

In molti fuoriusciti da partiti vi stanno corteggiando proprio visto il consenso che ha la Lega: «Abbiamo un consenso mai avuto da nessuno in Veneto, abbiamo uomini e donne che possiamo candidare, non abbiamo assolutamente bisogno di raccogliere nessuno per strada. Prima i nostri militanti. Se qualcuno immagina di far carriera salendo sul Carroccio, si scelga un altro carro».

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