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Le mele della legalità alla giornata di Libera

Giovedì 21 marzo in Prato della Valle, all’arrivo del corteo, i partecipanti riceveranno in dono una mela della Bassa Padovana, “per dire no ad ogni forma di sfruttamento e contraffazione”

Migliaia di mele tutte padovane per dire no ad ogni forma di sfruttamento, corruzione e contraffazione, in agricoltura come nel resto del mondo del lavoro. A donarle, giovedì 21 marzo, a tutti coloro che parteciperanno alla marcia di Libera in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, saranno gli agricoltori di Coldiretti Padova. Una delegazione guidata da giovani e donne imprenditrici parteciperà alla marcia e, all’arrivo in Prato della Valle, distribuirà le mele, fresche, di stagione e del territorio, raccolte qualche ora prima nei frutteti della Bassa Padovana tramite la Cofruca, la Cooperativa Frutta di Castelbaldo. Un piccolo segno per confermare la solidarietà e la vicinanza del mondo agricolo alle iniziative di Libera a favore della legalità e del contrasto contro ogni forma di criminalità.

Coldiretti

«Le abbiamo ribattezzate le “mele della legalità” - spiega Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova - proprio per sottolineare il valore di questa giornata, alla quale vogliamo partecipare con un gesto concreto. La mela è uno dei prodotti più diffusi della nostra agricoltura, tutti ne abbiamo qualcuna a casa ma spesso non ci chiediamo da dove arrivano. Dietro ad ogni mela c’è il lavoro di tanti agricoltori, l’impegno di tante famiglie per proporre un prodotto sano, genuino, dall’origine certa, che fa bene alla nostra salute e anche al nostro territorio. Un impegno che però troppo spesso viene “ricompensato” con pochi centesimi al chilo, costringendo le aziende a lavorare anche in perdita pur di salvare il prodotto. La garanzia di un prezzo equo a chi vive e lavora in agricoltura è anche una battaglia per la legalità, perché dare un futuro alla nostra agricoltura, alle migliaia di contadini del nostro territorio, significa togliere anche il più piccolo spazio alle infiltrazioni della criminalità, che come abbiamo visto fa leva proprio sulle difficoltà economiche delle imprese per sfruttare il lavoro altrui e lucrare su sporchi affari. Le nostre mele vogliono richiamare questo, insieme alla necessità di avere una legislazione del lavoro che premi le aziende oneste e virtuose, le attività che operano con trasparenza sia sul fronte della manodopera che dell’origine dei prodotti».

Impegno

L’impegno di Coldiretti sul fronte del contrasto alla criminalità parte da lontano e si concretizza nel lavoro dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e sul sistema agroalimentare, presieduto dall’ex procuratore Giancarlo Caselli, atteso giovedì a Padova sul palco di Libera al termine della marcia.  Il mercato del cibo ha bisogno di regole giuste che possano definirlo libero e trasparente, ribadisce Coldiretti Padova. Per questi motivi è sempre più urgente l’approvazione della riforma dei reati agroalimentari che ha la finalità di rivedere l’intera materia penale riguardante il settore, la piena attualizzazione dell’etichettatura di origine, il rifiuto di ogni processo che implichi l’omologazione produttiva, l’efficacia dei controlli e l’attuazione di sanzioni adeguate. 

Osservatorio

«Proprio dall’Osservatorio arrivano alcuni dati che fanno riflettere. - aggiunge Bressan - In Italia si calcolano 120 miliardi l’anno di evasione fiscale, 60 miliardi sono il costo della corruzione, il volume d’affari dell’economia mafiosa è stimato, per difetto, in 150 miliardi, facendo la somma quante cose si potrebbero fare con 330 miliardi di euro all’anno per migliorare la qualità della vita dei cittadini e la correttezza di un mercato che premi la serietà delle aziende oneste”.

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