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Metalli pesanti nell'aria di San Lazzaro? Per scoprirlo "servono le unghie"

Una proposta semplice, anche perché "basta un'unghia", come dice l'invito di Isde, Medici per l'Ambiente. Indirizzata alle mamme del quartiere San Lazzaro ma soprattutto al Comune di Padova la proposta di bio-monitoraggio su 200 bambini che vivono nell'area dell'inceneritore

Una proposta semplice, anche perché "basta un unghia", come dice l'invito di Isde, Medici per l'Ambiente. Indirizzato alle mamme del quartiere San Lazzaro ma soprattutto al Comune di Padova. A spiegarcela questa proposta di biomonitoraggio è Roberto Marinello, già consigliere comunale prima con i Verdi, poi con Coalizione Civica, ma da sempre nell'organizzazione di medici che mettono a disposizione esperienza e conoscenza in merito a questioni di salute pubblica legate all'ambiente in cui viviamo. E una questione sempre aperta, anche se un po' sparita dai radar dell'agenda politica, fagocitata dai cantieri e dai bandi riguardanti il tram, quella dell'inceneritore. Una vicenda questa, che è irrimediabilmente legata alla salute pubblica. 

Marinello lo raggiungiamo proprio in zona San Lazzaro, non troppo lontani dall'inceneritore che rimane poco più in là. Arriva in bicicletta, come è solito muoversi da sempre: «Non solo per coerenza - ci dice ridendo, Marinello - ma anche per comodità. Muoversi in auto è sempre più scomodo e a me non è neppure mai troppo piaciuto». Ha in mano diversi fogli e una bandiera di Isde. Ci mostra quella che è la loro proposta, che auspica il Comune faccia sua. Quella di una ricerca indipendente, a costi assolutamente irrilevanti, per comprendere meglio se e quanto inquina la presenza in San Lazzaro dell'inceneritore. Ricerche ne vengono già fatte, ma sono commissionate dagli enti che questi impianti li gestiscono. E con tutta la buona fede che ci possiamo mettere, non è affatto male l'idea di una indagine scevra da qualsiasi tipo di condizionamento. Perché basta un'unghia, chiediamo subito a Roberto Marinello: «Ancora una volta stiamo lanciando la proposta di fare un biomonotoraggio dei metalli pesanti nei bambini. E' una ricerca semplice, che dura da 6 mesi al massimo 1 anno, non invasiva visto che basta raccogliere un piccolo campione di unghia dell'alluce del bambino, lo fa il genitore, e cercare la presenza dei metalli pesanti. Cosa ci direbbe questo dato, se in quell'area l'inquinamento e l'assorbimento conseguente dei bambini è elevata». Servirebbero circa 200 campioni prelevati da altrettanti bambini, questi poi analizzati da laboratori accreditati verrebbero confrontati con quelli dello stesso numero di coetanei presi invece scegliendo un'area meno inquinata della città, a patto che ci sia», sorride amaramente Marinello. Una questione complessa che potrebbe essere risolta in maniera semplice. Cosa c'è di meglio che avere la consapevolezza di ciò che si respira visto anche le grandi e spesso inutili discussioni sullo smog in città? Con meno di 20mila euro si potebbe fare: «Il Comune recupera 8 euro a Tonellata, per compensazione ambientale, da Hera, circa 1milione e 300mila euro. Darebbe autonomia all'amministrazione sulla vicenda della quarta linea dell'inceneritore, questo piccolo ma fondamentale investimento». 

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