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Monselice, Arpav risponde alle critiche degli ambientalisti

Con una nota l'ente chiarisce i punti sollevati dal Movimento Civico Cambiamo Aria di Monselice, entrando nel merito delle critiche sollevate

Arpav con una nota inviataci ha voluto chiarire alcuni punti sollevati dal Movimento Civico Cambiamo Aria di Monselice e secondo l'ente non corrette. 

La nota di Arpav 

«In riferimento all’articolo ARPAV precisa quanto segue: tutti i controlli analitici agli impianti vengono effettuati dai tecnici e ufficiali di polizia giudiziaria di ARPAV “a sorpresa” cioè senza preavviso alla controparte. Per quanto riguarda l’affermazione “si evince che questi controlli non siano mai avvenuti” si richiama quanto previsto dalla legge vigente che parla  di prodotti (End of Waste) autorizzati ad uno specifico uso. Tali prodotti devono avere  le  caratteristiche  di produzione previste dalle  autorizzazioni ed essere destinati agli  impianti individuati dalle stesse.  I ripetuti controlli effettuati da ARPAV nella Cementeria di Monselice sono stati fatti in questo senso, cioè orientati alla verifica della correttezza della documentazione e della provenienza  degli stessi prodotti negli stabilimenti autorizzati dalle autorità ambientali competenti cioè Provincia di Vicenza e ARPA Emilia Romagna –Provincia di Ravenna. Per effettuare un’ulteriore verifica della completa regolarità del ciclo produttivo, ARPAV ha effettuato controlli presso lo stabilimento Safond Martini di Montecchio Precalcino (VI) e ARPAE presso l’Officina dell’Ambiente di Conselice (RA). ARPAE pur ribadendo chiaramente “dall’analisi di tutta la documentazione è emersa la sostanziale conformità dei dati analitici con quanto previsto dall’AIA” ha richiesto la revisione del provvedimento AIA in relazione a questioni formali  richiedendo l’acquisizione delle procedure operative della ditta (MGO) nel contesto prescrittivo-autorizzativo. Analogo controllo è stato effettuato dai tecnici ARPAV presso lo stabilimento Safond Martini di Montecchio Precalcino (VI) riscontrando la conformità al provvedimento autorizzativo. Per quanto riguarda l’AIA della Provincia – ARPAE di Ravenna si cita un estratto del testo: “Si fa presente inoltre che la cessazione della qualifica di rifiuto dei prodotti Matrix ®è stata determinata sulla base delle specifiche condizioni fissate nell’Aia sopracitata anche con riferimento all’assimilazione ovvero riconducibilità di tali materiali a norme di settore e/o specifiche commerciali, ferma restando la dimostrazione della destinazione effettiva ed oggettiva all’utilizzo per gli scopi specifici individuati (processi a caldo per la produzione di clinker e di laterizi )”. Per quanto infine riguarda la frase “ARPAV deve smetterla di trincerarsi dietro frasi di circostanza” si precisa che non è una frase di circostanza ma riporta il contenuto della norma di legge che regolamenta l’utilizzo di tali materiali nell’art. 184-ter del D.lgs. 152/2006».

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