rotate-mobile
Politica Montegrotto Terme / Via Sabbioni

A Montegrotto in scena Vannacci e i suoi paradossi: «Chi mi critica o non ha letto o non capisce»

Tanti carabinieri e poliziotti all'appuntamento alla Trattoria da Nicola ma di contestatori neppure l'ombra. Il generale nega gli interessi la politica ma non esclude nulla. Attacca i suoi detrattori ma sono state proprio le polemiche scatenate dalle sue tesi che hanno fatto la fortuna del suo libro

In un'epoca in cui la politica è anche spettacolo e nella quale troppo spesso gli aspiranti alle poltrone che contano mirano più alla pancia che alla testa dei cittadini, il generale, anzi il dottor Roberto Vannacci, ne è in un certo qual modo la perfetta conseguenza. Dottore, perché guai a chiamarlo generale, ci ha detto quando ci siamo avvicinati per fargli delle domande: «io parlo da libero cittadino». Peccato che le tesi che porta se fossero sostenute dal primo che passa al bar non ci avrebbe neppure fatto caso nessuno. Hanno invece fatto discutere proprio per il ruolo, importante, che ricopre nelle forze armate. La cosa ha pure indispettito il ministro della difesa, Crosetto. Inoltre il generale, anzi il dottore, che tanto si lamenta delle polemiche che si sono scatenate lo scorso agosto per ciò che ha scritto, sa bene che sono quelle che hanno determinato la fortuna del suo libro che altrimenti non avrebbe certo attirato tanta attenzione. E si torna al punto precedente, il suo ruolo. 

Altro aspetto, diciamo così, curioso, che è poi la somma dei punti precedenti, Vannacci rivendica a ogni piè sospinto che non c'è libertà e che gli si vuole impedire di parlare. E' in tv un giorno sì e uno anche, ma tant'é. Poi a guardare bene i tanti carabinieri e poliziotti presenti non hanno visto anima viva oltre ai circa 250 partecipanti all'appuntamento previsto alla Trattoria da Nicola, in via Sabbioni a Montegrotto. Neanche l'ombra di un contestatore. Zero. Eppure l'apertura della serata è una sottolineatura al coraggio di chi l'ha invitato. 

Prima dell'incontro gli rivolgiamo alcune domande, che inevitabilmente hanno una declinazione politica. «Lei è monocorde - ci dice Vannacci - mi fa solo domande di politica. Ma il mio libro è un'analisi sociologica della realtà, non un manifesto politico». Gli facciamo però notare che l'impressione è che gli piaccia essere corteggiato dalla politica: «Io non cerco occasioni ma non mi precludo nulla a priori». Ci spostiamo sui temi che propone e gli chiediamo se non gli sembrano un tantino reazionari: «Chi polemizza sul libro o non lo ha letto o non lo ha compreso». Però è grazie a quelle polemiche che è di casa in certi talk show e in serate come queste. «Sono stato fortunato allora, ma non le ho cercate le polemiche», ci dice.

Vannacci è di fatto un mix di cautela mimetizzata da una apparente gran sicurezza di sé. La prudenza che usa nel negare che stia cercando una candidatura, pur non escludendola, è la stessa che usa nel suo intervento pubblico. Ma in questo caso è di un altro tipo di cautela che ci dobbiamo occupare. A fronte di una presunta sfrontatezza che invece poi non combacia con la realtà, questo va detto, utilizza un linguaggio che apparentemente è rispettoso e posato. Per parlare della comunità Lgbtq+, termine che utilizza solo una volta con un tono che inevitabilmente ispira ilarità e complicità nei presenti, usa la formula «compagine dei non eterosessuali» e li accusa di «discriminazione nei confronti di quelli normali» utilizzando metafore davvero banali.

Quando parla di immigrazione non dice mai "invasione" o "sostituzione etnica" ma di fatto è quello che sostiene. Dice che non si possono accettare casi come quelli della povera Saman uccisa perché non voleva sposare un cugino ma non dice che gli assassini e i complici sono stati condannati a pene dure quasi facendo sottintendere che certe cose da noi sono tollerate, cosa che ovviamente non è. Poi parla di patriottismo e di nazione suscitando applausi anche di insospettabili, visto che sono presenti anche diversi leghisti di quelli della prima ora, quelli di "Roma ladrona" per intenderci. Quando parla di ambiente spiega che rispettarlo non serve a niente tanto la natura ci pensa da sé a sistemare le cose e che l'ambientalismo come è generalmente inteso non è economicamente vantaggioso.

Infine due curiosità. Se è vero che c'è una parte di elettorato che sicuramente è sensibile a questo tipo di offerta politica, a guardare l'età media dei presenti, decisamente alta, si può dire che Vannacci non ha fatto breccia nei cuori dei più giovani perché di fatto non ce n'erano. Infine è bizzarro che, di politici o ex, presenti alla serata, ai quali abbiamo chiesto il perché della loro presenza hanno tutti dato la stessa risposta: «Qui perché mi hanno invitato, ma mi fermo poco». Vannacci quindi interessa, ma con cautela. 

Vannacci a Montegrotto

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

A Montegrotto in scena Vannacci e i suoi paradossi: «Chi mi critica o non ha letto o non capisce»

PadovaOggi è in caricamento