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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Da Palazzo Moroni solo una nota ufficiale a commento dell'esito del voto. Niente replica a Bitonci e Borile

Nessuna polemica da parte del sindaco Sergio Giordani e il suo vice Arturo Lorenzoni, che non rispondono a Massimo Bitonci e Simone Borile

Nessuna risposta alle battute e alle punzecchiature arrivate da più parti, ma solo una nota da Palazzo Moroni, sulla tornata elettorale: "Abbiamo bisogno di interlocutori affidabili, concreti e non ideologici, per portare avanti la progettualità forte che abbiamo intenzione di sviluppare. Per ora quello che possiamo garantire, è che non faremo mancare lealtà e collaborazione a prescindere da chi saranno gli interlocutori con cui dovremo confrontarci dopo le scelte del Presidente della Repubblica e del Parlamento e siamo assolutamente fiduciosi di intavolare un rapporto fruttuoso con chiunque siederà in incarichi di responsabilità, perché a Roma come a Padova nei ruoli di governo deve sempre prevalere l’interesse comune di servire i cittadini e non certo la bandiera di partito".

Le battute

Questo uno stralcio del comunicato che esce da Palazzo Moroni, il passaggio forse più significativo. Non è uscito altro da Palazzo Moroni. Sono giorni che primo cittadino e vice cercano di stare alla larga dalle beghe dei partiti, accentuate dalla contesa elettorale. Operazione non sempre riuscita benissimo e che Giordani anche sabato, a margine della conferenza stampa sulle modifiche e migliorie alla circolazione dei bus in città, ha smorzato in tutti i modi. Il civico Giordani, lo ribadisce sempre, pochi giorni prima, rispondendo sul caffè conil candidato Pd, Verlato, aveva spiegato che è semplicemente andato a un bar con un amico, minimizzando. Punzecchiato ulteriormente, era arrivato al punto di augurare a tutti i candidati padovani di farcela, con riferimento in particolare alla nipote, l'avvocato Betto in lista con i 5 Stelle e quasi superandsosi augurando la miglior fortuna a Bitonci, che oggi invece non gliene ha mai risparmiate, anche senza mai citarlo, a dire il vero. 

Il programma

Nella nota uscita da Palazzo Moroni, si è voluto ricordare che idea di governo della città ha la giunta cittadina: "Siamo uniti da un progetto comune e dalle cose da fare per il bene della città ben prima che dalle provenienze e dalle sensibilità. È un patto con gli elettori fondato su valori di concretezza, trasparenza, partecipazione, solidarietà e sostenibilità. Un progetto di città e di futuro che sa dire con chiarezza quello per cui lavoriamo: tutte cose scritte nel programma elettorale. Sappiamo però anche cosa non vogliamo. Anche a Padova infatti esiste una maggioranza e un’opposizione con cui abbiamo sempre mostrato coi fatti di saper dialogare. Quello che deve essere chiaro infatti è che noi basiamo i nostri rapporti e la nostra disponibilità al dialogo su valori di merito e non sui colori politici. Ecco perché finché governeremo noi troveranno sempre ascolto tutti coloro vogliano concorrere positivamente allo sviluppo civico della città. Altrettanto chiaro deve essere che non troveranno mai spazio spinte e pulsioni che  nascono da razzismo, chiusura, discriminazione e ogni atteggiamento che si discosta dai principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione. Combatteremo ogni giorno e in ogni contesto per contrastarli, forti anche del fatto che dall’espressione popolare emerge che i valori di tolleranza, buon senso e solidarietà sono maggioranza in città e non lasciano spazio agli estremismi che guardano ai tempi più bui della nostra storia".  

100 milioni

"Dalle urne esce un dato di non semplice composizione. Quello che da amministratori di Padova auspichiamo per il Paese è che si trovi la via per dare governabilità all’Italia, presupposto fondamentale per un rapporto corretto e positivo coi livelli territoriali e coi grandi Comuni come Padova che tramite la buona collaborazione istituzionale e la capacità amministrativa hanno portato nel territorio trasferimenti importanti, che per la nostra città si traducono in oltre 100 milioni di investimenti finanziati in questi primi mesi del nostro mandato.


 

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