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Politica

L'onorevole Alex Bazzarro: «Alla gogna per una battuta su Fb. Anche spacciare un gioco per una bufala è scorretto»

Il deputato veneziano della Lega, che a Padova ha lavorato nello staff di Bitonci durante la campagna elettorale, finito nel frullatore social per una battuta di dubbio gusto: «Anche capovolgere il senso di un post e spacciarlo per un fake quando era una presa i fondelli, un gioco, non è affatto corretto»

Ha ricevuto insulti della peggio specie, l'onorevole Alex Bazzarro. Ha pubblicato una foto ripresa dal web in cui si mostravano i deputati presenti sulla Sea Watch che prima di imbarcarsi banchettavano felici. Un fake evidente, ma l'onorevole lo ha postato ugualmente, perché, sentendo lui, era chiaro che si trattasse di una battuta, di uno scherzo. A Padova ha dato una mano a Massimo Bitonci, il parlamentare della Lega, proprio a supporto della comunicazione. Quindi conosce le regole del gioco: «Ci sono cose più serie su cui discutere», premette subito quando lo contattiamo al telefono. Come dargli torto. 

Malinteso social

Nell'era dei social che creano un contatto diretto tra le persone, di cui i politici dimostrano però ogni tanto di abusare, altro caso di gaffe su Fb. O presunta tale, si intende, perché l'onorevole leghista è molto chiaro su questo: «Un polverone che hanno creato ad arte e ora sono lì che se la raccontano. Ho ricevuto una serie di insulti e auguri di malattie invalidanti, offese di ogni tipo dopo la pubblicazione di quel post. Ma era ovvio che era ironico, non c’era nulla di serio. Era una foto ironica, si vedeva che era un gioco e si vedeva che era un fotomontaggio. Se avessi voluto usarla in termini di propaganda, con l’intento di diffondere fake news, avrei usato altri toni. Alcuni è vero l’hanno presa sul serio, per questo l’ho tolta apposta per far sì che non nascessero malintesi». Ci tiene a sottolineare che non c'era nessun intento di diffondere una notizia falsa: «Era una cosa palesemente ironica, non volevo propagare nulla di fake, l’ho trovata in rete. Se poi il Pd vuole oscurare i fatti, ossia che fossero sulla barca che ha speronato la Guardia di Finanza dei parlamentari, allora vale tutto».

Social

Non c'è forse un uso troppo disinvolto dei social network? «È un’arma da utilizzare con intelligenza, però tutti si possono sbagliare. Io non mi scuso perché non ho fatto nulla di male, non c’era nessun intendo di propaganda, solo non si è capita l’ironia». Cosa ne pensa dell’uso dei social da parte dei politici? Capita che la cosa possa sfuggire di mano, lo testimonia anche il caso che sta tenendo banco in città, a Padova: «Il politico deve rapportarsi con i cittadini, l’uso dei social permette questo continuo scambio e contatto».

Comortamenti

E' così indispensabile postare così tanti contenuti, per un politico? «Bisogna fare attenzioni e controllare le fonti, ma nella comunicazione si può sbagliare ma questo non deve bloccare la nostra volontà di trasmettere ai cittadini. Certo bisogna stare attenti, questo sì. Bisogna arrivare alla comprensione che il mondo dei social, il mondo che si vive tutti come virtuale,  ha invece attinenza con la realtà. Non si può augurare la morte a qualcuno, una frase che sono certo poi dal vivo nessuno pronuncerebbe mai di persona.  E che questi comportamenti possono giustamente avere ripercussioni penali e civili va ribadito». Prima di salutarci aggiunge ancora una volta: «Certo che bisogna usare con consapevolezza i social ma è altrettanto vero però che anche capovolgere il senso di un post e spacciarlo per una fake news quando era una presa i fondelli, un gioco, evidente, lascia l'amaro in bocca. Anche questo non è affatto corretto».

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