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Ostanel (VcV): «Monteortone, stop alla mega lottizzazione “ex Cima”. Territorio Colli va protetto»

Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo interviene sulla lottizzazione denominata “ex Cima” nella località Monteortone, dove si prevederebbe di realizzare, su 90 mila metri quadri di verde, 9 condomini da 4 piani, un albergo della stessa altezza oltre a 40 bungalow. Una vicenda che si trascina da anni tra contestazioni e polemiche

«La colata di cemento che alcuni vorrebbero riversare a Monteortone è uno degli esempi più scellerati di come si possa consumare suolo e devastare per mero interesse economico un paesaggio inestimabile, che invece andrebbe protetto e valorizzato per residenti e turisti. Il progetto, precario nella sua genesi e deleterio nella sua devastante mole, va bloccato senza se e senza ma. Presenterò atti ispettivi in Regione finché si avvieranno interlocuzioni a tutti i livelli, ministeri compresi, e chiederò che si porti il caso in Commissione Via (valutazione impatto ambientale) per evitare questo scempio alle porte dei Colli Euganei, ennesimo sfregio nei confronti del nostro territorio, che troppe amministrazioni tutelano solo a parole».  Così Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo interviene sulla lottizzazione denominata “ex Cima” nella località Monteortone, dove si prevederebbe di realizzare, su 90 mila metri quadri di verde, 9 condomini da 4 piani, un albergo della stessa altezza oltre a 40 bungalow. Una vicenda che si trascina da anni tra contestazioni e polemiche.

«I comitati dei cittadini, fortemente contrari alla mega lottizzazione – aggiunge Ostanel – vanno ascoltati. Soprattutto quando portano motivazioni inattaccabili, come la dichiarazione di interesse pubblico dell’area del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali per “l’importanza panoramica e paesaggistica dell’area di pianura interclusa tra i rilievi e che con i medesimi costituisce un unico quadro naturale”. Come è possibile che all'interno del Parco Colli, che tende all'inserimento nel novero delle riserve Mab Unesco, che fa dell'equilibrio tra natura, coltivazioni e paesaggio il suo punto di forza, venga intrapresa una forzatura edilizia così violenta?».  La questione riguarda sì il Comune di Teolo ma anche l'ente che gestisce il parco. «Soprattutto in un territorio come quello dei Colli – osserva la politica padovana – l'imperativo dovrebbe essere quello di recuperare e ristrutturare gli edifici già esistenti che si trovano in stato di abbandono. Esattamente una delle attuali caratteristiche del sito di Monteortone, che andrebbe eventualmente riqualificato, non usato come merce di scambio per nuove speculazioni del mattone». La consigliera, come già in altre occasioni simili, è determinata a sostenere i comitati sorti a difesa del territorio. «Da una parte – conclude Ostanel – c'è una comunità giustamente in rivolta, un territorio da proteggere, le caratteristiche che hanno reso attrattivi e famosi i Colli da difendere e valorizzare. Dall'altra c'è un'insensata colata di cemento e gli interessi economici di pochi che la spingono. Io mi schiero convintamente con i primi, per evitare l'ennesimo disastro urbanistico in Veneto (una delle regioni con il peggior indice nazionale per consumo di suolo) e per salvaguardare un territorio dal fascino unico, che va protetto e non sfruttato come un bancomat edilizio».

A Monteortone si raccolgono le firme contro la lottizzazione dell'area ex Cima

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