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Parco Colli, Lorenzoni: «Serve una governance, subito, per il bene dell’intero territorio euganeo»

«Solamente il 64% delle foreste della Regione, inoltre, è dotato di un Piano di gestione, che è invece obbligatorio per legge. In altri termini a livello regionale non è stata costruita una visione rispetto al futuro che vogliamo dare ai siti naturali»

Sono passati poco più di quattro mesi la Regione non ha ancora individuato il nuovo presidente. Una situazione che anche i comitati della bassa padovana e tantissimi abitanti di quell'area vorrebber veder chiarita. Il portavoce dell'opposizione in Regione, Arturo Lorenzoni, non solo è intervenuto per stimolare una soluzione a breve termine ma ha soprattutto messo sul tavolo una questione che è ben più ampia: «Serve attuare la strategia europea per la biodiversità, oltre che salvaguardare i siti naturali».

Successore

«Ad oltre quattro mesi dalle dimissioni per motivi personali dell’ex presidente del Parco Colli, Massimo Campagnolo, la Regione non ha ancora individuato il suo successore. Serve una governance, subito, per il bene dell’intero territorio euganeo. Auspichiamo che la nomina, formalmente di competenza del presidente della Giunta regionale, non sia destinata a slittare ancora. E, soprattutto, che non venga pilotata dalla maggioranza alla stregua del più classico del manuale Cencelli. Il Parco Colli è un ente strumentale della Regione, la cui dirigenza deve avere i crismi della massima competenza e professionalità».

Strategia

«Fra gli altri compiti della Regione, è chiamata ad attuare la strategia europea per la biodiversità – sottolinea – Questa prevede che almeno il 30% del territorio sia sotto protezione. Attualmente, in Veneto solo il 22% della superficie ha delle specifiche forme di tutela; ad esempio, la Rete Natura 2000 o la Direttiva Habitat, il cui obiettivo è la salvaguardia delle aree naturali».

Parchi regionali

I Parchi regionali, compreso il Colli Euganei, ricoprono il 5% della superficie veneta. «Negli anni scorsi molti di questi enti sono stati commissariati. Oggi alcuni non hanno nemmeno il personale sufficiente: di conseguenza non vengono messi nelle condizioni di svolgere al meglio il loro lavoro. Di fatto, sono stati svuotati di tante funzioni. Solamente il 64% delle foreste della Regione, inoltre, è dotato di un Piano di gestione, che è invece obbligatorio per legge. In altri termini – precisa Lorenzoni – a livello regionale non è stata costruita una visione rispetto al futuro che vogliamo dare ai siti naturali». Per quanto riguarda il Parco Colli Euganei, conclude, «va valorizzata la presenza degli agricoltori che, insieme alle Istituzioni, rappresentano le prime sentinelle del comprensorio».

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