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"Partito dei veneti", che partenza: lanciata la sfida a Zaia e alla Lega

Millecinquecento adesioni per il nuovo progetto politico che mette insieme 10 sigle autonomiste: «La Lega è a Roma per l'Italia, noi qui a difendere la nostra terra. E' la più grande convention pro-autogoverno della storia moderna del Veneto»

Che folla al Palageox di Padova per il lancio del Partito dei Veneti. Organizzatori assolutamente entusiasti annunciano essere stata superata ogni più rosea aspettativa circa l’affluenza. Dieci i movimenti e partiti veneti aderenti oltre a personalità del mondo imprenditoriale e accademico. Giacomo Mirto il Coordinatore Regionale del Partito dei Veneti commenta così: «1500 delegati hanno sancito la nascita del Partito dei Veneti. E’ stata la più grande convention pro-autogoverno della storia moderna del Veneto. Siamo assolutamente soddisfatti e da oggi i partiti nazionali non potranno più ignorarci e Roma non potrà fare a meno di confrontarsi con noi».Al grido “Autogoverno!” i partecipanti hanno poi sottoscritto il manifesto politico. 

Sul palco si sono susseguiti volti giovani e storici dell’indipendentismo veneto, amministratori locali e regionali, imprenditori e rappresentanti di categoria. «Abbiamo finalmente unito i veneti e dato vita all’unico partito in grado di difendere gli interessi di tutti noi», dichiarano dal palco durante i saluti finali in cui viene letto il manifesto politico. Tra questi anche l'assessora allo sport di Treviso, Silvia Nizzetto, il consigliere regionale Antonio Guadagnini, l'ex parlamentare Paola Goisis per citare quelli che hanno ricoperto o ricoprono ruoli istituzionali. 

Annunciati i prossimi passi, spiegati dal portavoce, Giacomo Mirto: «Ora comincia il lavoro capillare sul territorio. Andremo in tutti i Comuni del Veneto a far capire come la partitocrazia italiana abbia fallito e come nel 2020 i veneti hanno la possibilità di voltare finalmente pagina. Siamo infatti già al lavoro per le liste che correranno in tutte le provincie alle elezioni Regionali del prossimo anno. Liste di peso, con persone conosciute, preparate e pronte a prendere in mano il Governo regionale. Nelle prossime settimane inizieremo a presentare le candidature e mettere in campo iniziative anche non convenzionali per farci conoscere». 

Non è mancato un omaggio agli indipendentisti catalani che in questi giorni vivono una repressione indegna da parte di uno Stato che si definisce democratico. «L’autodeterminazione dei popoli non si arresta e dal Veneto presto un segnale forte e chiaro all’Europa intera», ha ripetuto Mirto insieme ai tanti che sono intervenuti sul palco. Tante le critiche alla Lega, sia sulla mancata autonomia che sulla scelta di aprirsi a posizioni che, a parere di tanti, sono lontane dal sentire comune. «A Roma con la Meloni e con gente che con noi non c'entra nulla. La Lega è un partito nazionale, di quel tipo che abbiamo sempre contestato».

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