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Congresso Lega, il neosegretario Pettenuzzo: «Lo farò come faccio il sindaco»

Ha vinto il candidato dell'asse Bitonci-Stefani e Ostellari, ma dall'altra parte Marcato non ci sta: «Senza tesserati dell'ultim'ora avremmo vinto noi»

«Farò il segretario così come faccio il sindaco, mettendo l’ascolto prima di tutto. Insieme al mio direttivo, vinceremo le sfide che ci aspettano». Il neosegretario provinciale della Lega Nicola Pettenuzzo parla così il giorno dopo la vittoria al congresso, dove ha sconfitto Michele Giraldo. Tra i due non c'era nessuna rivalità personale, ma rappresentavano le due correnti forti presenti oggi nel Carroccio padovano. Da una parte quella di Bitonci-Ostellari-Stefani, dall'altra quella di Roberto Marcato e gli amministratori. Ha vinto la prima, seppur di poco (390 Giraldo, 419 Pettenuzzo, 3 nulle e 2 bianche). «La gente da noi vuole soluzioni, non polemiche. Lavoreremo per portare a casa i risultati che i cittadini ci chiedono. Da adesso, insieme, al lavoro» dice Pettenuzzo

Lo sconfitto

«In questa settimana ho sentito il fuoco dentro – sostiene invece Giraldo - .Quel fuoco di passione che solo le battaglie impossibili ti possono regalare. Sognavo un cambiamento, sognavo di poter ridare in mano il partito alla base, quella base che vuole l’autonomia. Purtroppo per poco non ce l’abbiamo fatta, ma sono orgoglioso di aver lottato, lottato fino alla fine e non avrò mai il rimorso di essere scappato di fronte al nemico. Come un samurai il mio corpo fisico è caduto in battaglia, ma la mia anima vivrà serena in eterno». Parla quindi espressamente di nemico Giraldo, nonostante ieri allo Sheraton i due sfidanti siano apparsi affiatati.

Tessere

E a parlare con toni più forti è proprio Roberto Marcato: ««Il nostro è un risultato straordinario, tenendo conto di tanti elementi. Innanzi tutto bisogna considerare che il partito aveva impegnato tutte le sue forze sull'avversario che per me, sia chiaro, è una persona assolutamente perbene e capace – la considerazione dell'assessore regionale - .Poi bisogna avere presente la gestione di questi tre anni, culminata nel fatto che non abbiamo ricevuto l'elenco dei militanti e non abbiamo potuto fare una campagna vera. Ecco, mettendo in fila tutto questo, pensavamo che saremmo stati schiacciati, invece abbiamo dimostrato quanto pesiamo. E se non fossero stati iscritti una cinquantina di militanti negli ultimissimi giorni, certamente non su nostra richiesta, l'ago della bilancia si sarebbe sicuramente spostato verso di noi. Ad ogni modo, per me il verdetto è sacro, quindi lo rispetto».

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