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Province, Rossi (Confesercenti): "Necessaria la soppressione totale"

Il presidente padovano dell'associazione di categoria commenta la scelta di accorpare le Province

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Sembra fatta; le province italiane diventeranno 51 dalle attuali 86 e dal primo gennaio 2013 le giunte saranno abolite. Nel Veneto si passerà da sette a cinque, compresa la città metropolitana e la nostra provincia si fonderà con quella di Treviso. Ancora nel 2010 la Confesercenti Nazionale promosse una iniziativa per la soppressione delle province e il trasferimento del personale e delle competenze a Regioni e Comuni. La semplice soppressione porterebbe ad un risparmio immediato di 4,5 miliardi (compensi gli stipendi dei 3.853 politici impegnati nei consumi intermedi e nei tagli ai 1.045 organismi partecipati dalle province).

Si è persa la possibilità, dichiara Nicola Rossi, di dare avvio ad una vera rivoluzione nel sistema amministrativo territoriale. Probabilmente non c'è stato il coraggio di andare fino in fondo ed oggi assistiamo alle polemiche tra difensori della padovanità delle nostre culture se non addirittura delle nostre tradizioni, e chi sembra avere la soluzione in tasca allargando i confini comunali.
Tutto questo, sia chiaro, senza una vera e reale riflessione o confronto sugli obiettivi perseguiti dalla soppressione delle province: 1. il taglio della spesa pubblica con la salvaguardia dei livelli di erogazione dei servizi ai cittadini; 2. l'incentivazione delle aggregazioni tra comuni per fornire servizi qualitativi e competitivi alle persone ed alle imprese.

La discussione a cui assistiamo in questi giorni non affronta assolutamente queste questioni, avviene nell'ambito degli amministratori (il famoso salviamo le nostre poltrone) senza confrontarsi con nessun altro. Il dibattito si sviluppa tra sindaci e consiglieri. Il mondo concreto, quello umano quello fatto di persone che studiano, lavorano, fanno impresa, consumano, pagano le tasse, fanno volontariato: questo mondo sembra non esistere, non essere interessato a questa discussione.

Ed allora dobbiamo dirlo con forza, continua il Presidente Rossi, le imprese, il mondo del commercio, del turismo, dei servizi, non si sente schierato nei confini territoriali amministrativi. A questo mondo interessa che le Amministrazioni Pubbliche siano funzionali, poco burocratiche, efficienti; al nostro mondo interessa che i servizi funzionino, che i comuni sappiano rispondere alle nostre richieste con efficenza e rapidità, che il territorio sia governato e promozionato senza campanilismi ma con la logica dell'omogeneità turistica e/o imprenditoriale.

Per quanto riguarda la Confesercenti, chiude Rossi, il nostro obiettivo era e rimane la soppressione delle province e non il loro accorpamento per dare quei 4,5 miliardi alle imprese attraverso la diminuzione delle tasse, consideriamo quella attuale una tappa intermedia ma continueremo ad insistere perchè si arrivi ad una più ampia e radicale riforma dei livelli istituzionale giungendo alla soppressione delle province ed alla aggregazione di micro comuni e comunità montane.

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