Riordino Province, 60 sindaci a rapporto da Zanonato e Degani
Due i vertici, uno in comune a Padova e l'altro nella sede della Provincia, a cui una nutrita delegazione dei 104 primi cittadini euganei hanno partecipato questa mattina per valutare le diverse opzioni di accorpamento. Manifestazione di protesta dell'Udc sul Liston
Inglobare Treviso tout court - come approvato lo scorso mercoledì in sede di consiglio dei ministri nel decreto legge di riordino delle Province e ora al vaglio del Parlamento - o confluire nella futura Venezia città metropolitana con la possibilità che un domani arrivi anche Treviso - come approvato con mozione lunedì scorso in consiglio comunale a Padova -? Questo il quesito di fronte al quale è stata posta la nutrita delegazione - una 60ina - dei 104 sindaci della provincia euganea che questa mattina hanno risposto all'invito di un incontro prima nella sede della Provincia a palazzo Santo Stefano, poi in sala Paladin in Comune, a palazzo Moroni.
MERCOLEDÌ: IL GOVERNO DECIDE CHE PADOVA INGLOBA TREVISO
DEGANI. “Il percorso istituzionale valido e stabilito dalla legge – ha detto la presidente della Provincia Barbara Degani – resta quello di Padova e Treviso. C’è un percorso istituzionale che va seguito nei modi indicati dalle leggi statali, regionali e degli enti locali. Questo significa che non si può pensare di spostare Comuni e territori da una parte all’altra come se giocassimo a risiko. Padova andrà con Treviso, grazie al prezioso lavoro di relazione che abbiamo condotto in questi giorni, e così potrà confrontarsi con pari dignità con la Città Metropolitana di Venezia. Quello che proponeva, ed evidentemente si ostina a proporre, il sindaco Zanonato prevede che tutti i padovani subiscano, di fatto, un'annessione a favore di Venezia. Noi vorremmo avere un coordinamento delle funzioni nella grande area tra Venezia, Padova e Treviso”. All'incontro organizzato dalla Provincia erano presenti il costituzionalista Mario Bertolissi e Francesca Mazzonetto, esperta in diritto amministrativo e civile. Il primo ha puntualizzato che “Ai fini del riordino si tiene conto delle iniziative comunali assunte ai sensi dell’articolo 133, primo comma, della Costituzione, volte a modificare le circoscrizioni provinciali esistenti alla data del 20 luglio 2012 per le quali è stato espresso il parere della Regione”.
LUNEDÌ: IL CONSIGLIO COMUNALE DI PADOVA APPROVA MOZIONE PER ADESIONE A VENEZIA "METROPOLITANA"
ZANONATO. "E' possibile che tutta la provincia di Padova entri in questa realtà senza spezzatini - ha chiarito Zanonato -. Chiediamo tutti insieme per il territorio metropolitano le funzioni che caratterizzano la realtà omogenea dell'area tra Padova Venezia e Treviso rispetto alla realtà provincia: tutti insieme abbiamo maggiori poteri rispetto alla vecchia Provincia. Se rimaniamo in questa situazione, con la provincia di Padova unita a quella di Treviso e la città metropolitana di Venezia per conto suo, le decisioni di carattere amministrativo verrebbero prese dalla Regione che però negli anni ha dimostrato la sua difficoltà a prendere decisioni efficaci. E' una battaglia che val la pena di fare: discorsi che dicono che rinunciamo alla nostra identità per diventare vassalli di Venezia hanno scarsa logica politica". Gli amministratori si sono ridati appuntamento il prossimo 20 novembre.
PROTESTA UDC. Tra i due incontri, è andata in scena la protesta degli amministratori locali dell'Udc che con il parlamentare Antonio De Poli alla testa di un piccolo corteo hanno manifestato con striscioni e cartelli tra le sedi dei due enti. "Siamo per una entrata di tutti e 104 i comuni della provincia padovana nell'area metropolitana di Venezia - ha spiegato De Poli - non vogliamo assistere a spezzatini con Padova ed alcuni comuni che vanno con Venezia in posizione subalterna ed altri territori, penso all'Alta padovana, che rischiano lo spezzatino con Treviso mentre magari il Montagnanese andrebbe a confluire con Verona e Rovigo. Va preservata l'unitarietà del territorio".