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Politica

Passa in Regione la mozione di Ruzzante (Liberi e Uguali) contro l'uso di CSS nei cementifici

Obiettivo è impedire l'uso di cementifici come inceneritori di rifiuti speciali. Di 69 centri di produzione, un terzo sono concentrati in Pianura Padana e di questi 6 in Veneto

Piero Ruzzante (Liberi e Uguali) ha presentato una  mozione in consiglio regionale che ha sollevato dubbi riguardo sia le questioni ambientali e di tutela degli ecosistemi, ma ancor più “sui danni alla salute pubblica”, per quanto riguarda l'uso di CSS nei cementifici. 

Il CSS

Il Css combustibile è in origine un rifiuto speciale che, a determinate condizioni previste dalla normativa, può essere utilizzato ai fini della produzione di energia da parte di centrali termoelettriche e cementifici. Da anni si discute, soprattutto nella bassa padovana dove il collega di partito, Francesco Miazzi, da anni porta avanti una battaglia insieme al comitato "lasciateci respirare", del pericolo che l'utilizzo di CSS comporta per la salute.

La mozione in Regione

“Sul tema dell’impiego del Css Combustibile - ha spiegato in aula Ruzzante -  e  più in generale sulla possibilità, ammessa dall’ordinamento, da parte di impianti costruiti e pensati per determinati cicli di produzione, in questo caso i cementifici, di trasformarsi nei fatti in impianti di riciclaggio di rifiuti sono state sollevate da più parti critiche e perplessità”. L’esponente di Liberi Uguali ha poi sottolineato come dei 69 centri di produzione un terzo sono concentrati in Pianura Padana e di questi 6 in Veneto. Sono al centro di denunce da parte di comitati di cittadini tra i quali appunto, “Lasciateci respirare” di Monselice, “che hanno evidenziato i riscontri di seri inquinamenti prodotti nelle aree circostanti”.

L'approvazione

La mozione è stata quindi approvata dal Consiglio: due gli astenuti mentre trentotto sono stati i favorevoli alla mozione di Ruzzante di Liberi e Uguali. Obiettivo è impedire l'uso di cementifici come inceneritori di rifiuti speciali. La mozione quindi “impegna la giunta regionale a farsi parte attiva presso il governo affinché proceda senza indugio ad adottare tutte le iniziative necessarie, anche integrative o, se necessario, di modifica del decreto ministeriale 14 febbraio 2013 n.22 e della afferente normativa successiva, insistendo affinché sia valutata la revoca, in virtù del principio di precauzione, di ogni atto funzionale a consentire la riconversione dei cementifici in inceneritori”.

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