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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Scontri in centro, le repliche di Forza Nuova e Pescatori di Pace e dell’assessore Donazzan

I due partiti tornano a chiedere le dimissioni del sindaco Giordani, mentre l’assessore regionale all’istruzione si scaglia contro la professoressa protagonista degli scontri e si schiera con l’istituto Alberti

Riceviamo e pubblichiamo tre comunicati stampa diramati da Forza Nuova Veneto, Pescatori di Pace e dall’assessore regionale Elena Donazzan e relativi agli scontri in centro a Padova di venerdì sera e alle conseguenti e inevitabili polemiche.

Forza Nuova Veneto

“La dirigenza veneta di Forza Nuova interviene a seguito della presa di posizione di ‘Coalizione Civica’ che ha chiesto le dimissioni del Questore. «Davvero senza vergogna il primo cittadino Giordani. Prima soffia sul fuoco, aizza e lancia proclami di guerra nei nostri confronti, pretendendo di silenziare una forza politica con rappresentanze istituzionali e forza sul territorio, poi, dopo una serata di prevedibili scontri con l'altrettanto prevedibile piagnisteo polemico di chi le ha prese, si tira indietro», afferma  Luca Leardini, coordinatore Regionale di Forza Nuova che continua: «È penoso che ora il sindaco si sottragga alle sue responsabilità e dica di non essere il tutore dei vari centri sociali. Lui e l'Anpi hanno creato il brodo di cultura per gli scontri poi se ne sono stati comodi a casa a vederseli in tv. Il Sindaco dovrebbe occuparsi delle famiglie povere dei proletari patavini delle squallide periferie  invece di occuparsi di antifascismo. Per questo - conclude Leardini - torniamo a chiedere a gran voce le dimissioni sue e del vice sindaco, sempre più incapaci e lontani dagli interessi della città di Padova». Ufficio Stampa Forza Nuova Veneto”

Pescatori di Pace

“Lorenzo Damiano dei Pecatori di Pace non chiude la questione su Padova e a margine di quanto dichiarato dal vicesindaco e da alcuni membri dell’amministrazione comunale aggiunge: «Se la maggioranza è spaccata, se su tematiche così fondamentali, se su una città così effervescente e storicamente importante c’è questa incapacità di gestione e visione contrapposta di intenti è giusto che  il sindaco si dimetta. La maggioranza di Padova ha dimostrato una sola cosa – aggiunge Damiano – : che non è in  grado di assicurare il mantenimento del decoro pubblico, creando anzi scompigli e innescando tensioni anziché collaborare con le autorità preposte per mantenere l’ordine pubblico. Per questo, seminando zizzania tra le istituzioni, è giusto che prenda atto della sua incapacità di amministrare correttamente la città e fare il bene dei suoi cittadini seminando odio e razzismo. Se non sussiste più una maggioranza significa che la città non può essere ad oggi governata». Damiano non risparmia l’opposizione: «Rifiutiamo il silenzio di certa opposizione che avrebbe potuto rapidamente modificare le scelte dell’amministrazione comunale od opporsi in modo più deciso a una giunta che provoca in questo modo». Infine la provocazione: «Stiamo organizzando altre manifestazioni a stretto giro a Padova: siamo curiosi di vedere quale sarà l’atteggiamento del sindaco. Rinnegherà le sue radici e quanto fatto finora o metterà in pratica la democrazia mandando in crisi per l’ennesima volta quelli che lo hanno sostenuto, antagonisti compresi?»”.

Elena Donazzan

“L'Assessore Regionale all'Istruzione del Veneto Elena Donazzan commenta così la vicenda dell'insegnante padovana che venerdì scorso, al termine di una manifestazione promossa dai centri sociali contro un corteo anti-aborto, è stata identificata in Questura e denunciata per resistenza a pubblico ufficiale: «Ho scritto oggi alla dirigente dell’Istituto Alberti di Abano Terme per significarle l’attenzione che la Regione del Veneto pone nei confronti della buona reputazione delle nostre scuole, reputazione che risulta gravemente compromessa dalla docente fermata venerdì scorso a Padova dopo avere aggredito le Forze dell’Ordine impegnate per la sicurezza della Città. Le verifiche su ciò che è successo sono in corso, azioni che spettano agli inquirenti e alle istituzioni scolastiche, non di certo alla Regione: anche l'Istituto infatti, in rispetto delle leggi, delle regole comportamentali e della necessità di tutelare una classe docente troppo spesso vittima di giudizi erronei, deve avere la possibilità di difendersi dalle conseguenze di un comportamento di un singolo completamente fuori dalle righe» afferma Donazzan, che continua: «Spesso i nostri Istituti Professionali sono considerati meno di altri tipi di scuole, ed il fatto che questa docente faccia parte di un Istituto Professionale Alberghiero Statale merita un più esemplare e duro intervento: ne va dell’immagine dell’Istituto Alberti, delle scuole professionali in genere e di tutta la categoria dei docenti. Se le accuse avanzate saranno confermate, la mia opinione è che questa insegnante debba essere allontanata dalla scuola come già accadde a Torino quando venne licenziata la docente che augurò la morte ai poliziotti e ai carabinieri presenti. Auspico che questa linea di rigore nella scuola non cambi: questo comportamento è stato diseducativo e irrispettoso del ruolo interpretato» conclude l'Assessore Regionale. L’Assessore ha poi suggerito alla Preside di intensificare le presenze delle forze dell’ordine nei confronti con gli studenti, per dimostrare loro quanto l'Istituto Alberti sia rispettoso del ruolo delle forze di polizia e prendere così, con l’esempio, le distanze da comportamenti diversi”.

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