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Sgombero Ex Macello di Via Cornaro: Giordani difende l'azione e si scontra con Coalizione Civica

Il sindaco difende la decisione di sgomberare lo spazio, posizione opposta a quella di Coalizione Civica. Una situazione paradossale dove gli "arancioni" si sono ritrovati a gestire una situazione e assumere un ruolo che è tipico di chi sta all'opposizione e non di chi guida la città

Le dichiarazioni del sindaco Sergio Giordani sullo sgombero di un edificio all’Ex Macello di Via Cornaro, questa volta invece che placare gli animi rischiano di animarli. Perché è chiaro che la posizione del sindaco è molto distante da quella del suo vice e della lista che rappresenta. Già perché Coalizione Civica non ha assolutamente gradito il dispiegamento di forze e lo sgombero forzato. Giordani si giustifica dicendo che l’edificio non fosse sicuro, ma sta di fatto che se così stanno i fatti si poteva trovare una soluzione diversa. Questo sostengono Artato Lorenzoni e l’assessora al sociale, Marta Nalin.

Le dichiarazioni di Giordani

Ecco cosa ha dichiarato Sergio Giordani che si trova a Roma per una serie di incontri: «In certe situazioni un Sindaco deve assumere delle decisioni difficili che ricadono nella sua responsabilità. Rispetto tutte le posizioni ma devo agire per garantire la sicurezza anche di chi mi contesta e anche di chi occupava lo stabile. Quel fabbricato ha gravi deficit strutturali e impiantistici, i nostri settori tecnici hanno perizie incontrovertibili che non consentivano il perdurare di una situazione di pericolo che ricade nella piena responsabilità mia e di chi amministra. Qui non si tratta di sgomberare un locale per motivi ideologici che non mi appartengono nè mi apparteranno mai in futuro, ma agire per motivi palesi di sicurezza. Da mesi va avanti un’interlocuzione con le realtà che occupano il complesso, a tutte è stato detto che eravamo disponibili a studiare soluzioni alternative e alcune associazioni che hanno accettato sono state già ricollocate con successo. Non sono mai contrario ad attività interessanti per la città ma queste devono poter essere svolte nella sicurezza di chi le propone e di chi le frequenta. In questo caso non era più garantita questa condizione e non potevo far finta di nulla. Continuerà -ed è continuato anche oggi, con la massima disponibilità a trovare una soluzione possibile- il dialogo con le realtà in oggetto, rispetto alle quali non c’è alcuna preclusione a individuare percorsi che risolvano la situazione. Soluzione che ho chiesto all’assessore Micalizzi di verificare e perfezionare con celerità».

Lorenzoni 

Il vice sindaco invece ha scelto di incontrare le associazioni e tutti coloro hanno tenuto in vita questo spazio offrendo un sacco di attività. E' stato molto critico con lo sgombero: «C'erano di certo altre soluzioni. Spiace davvero scoprire a cose fatte dello sgombero mentre in piedi c'erano percorsi di dialogo che andavano proprio nella direzione di una soluzione che potesse andare bene a tutti. Queste sono realtà che sono una ricchezza per tutto il tessuto sociale della città, non vanno demonizzate. Lo sgombero poi è una soliuzione violenta che non andrebbe utilizzata se non in casi limite». Insieme al vice sindaco anche l'assessora al sociale, Marta Nalin. Anche lei ha ribadito che una soluzione diversa era assolutamente praticabile. In assenza del sindaco Sergio Giordani è stato l'assessore al patrimonio Andrea Micalizzi a seguire la vicenda. Verso le 12 e 30 ha ricevuto una delegazione con in testa oltre che i gestori dello spazio anche il consigliere comunale Stefano Ferro. Una situazione paradossale dove i componenti di Coalizione Civica si sono ritrovati a gestire una situazione e assumere un ruolo che è tipico di chi sta all'opposizione e non di chi guida la città. 

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