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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Sicurezza, la ricetta Giordani: "La sola sanzione non basta, servono prevenzione e reinserimento. Il resto sono balle"

"Sono concetti che solo insieme producono sicurezza vera. Se ci si ferma a un aspetto si prendono in giro le persone e si fa pericolosa propaganda" ha detto il sindaco

Giordani e la sicurezza. E' su questo che il primo cittadino è voluto tornare, per sgomberare il campo dai dubbi e chiarire ancora una volta quali sono le competenze dell'amministrazione nel campo della sicurezza e qual'è la linea dell'amministrazione.  

Sanzioni e inclusione

"Come Comune  - ha proseguito il sindaco -dobbiamo agire dentro le nostre competenze, e il concetto chiave è che non bastano, da sole, tutte le sanzioni e le multe del mondo a risolvere problemi che hanno a che fare con il degrado se non si attivano e finanziano contestualmente politiche di inclusione sociale, educazione e reinserimento attivo di chi sta ai margini. Bisogna agire alla fonte e risolvere le criticità in maniera duratura con modalità che monitorino caso per caso se non si vuole solo fare propaganda e far ricadere sui padovani gli stessi problemi senza che nulla cambi. Senza prevenzione e coesione sociale si agitano le problematiche senza dare nessuna soluzione, in poche parole si prendono in giro i cittadini. Il momento della sanzione, quello della prevenzione e quello del reinserimento sono concetti che solo insieme producono sicurezza vera, se ci si ferma a un aspetto si dicono balle".

Bacchetta magica

"La richiesta - spiega il sindaco Giordani - da parte dei cittadini di sicurezza e serenità è forte ed è giusta e io preferisco dire alla mia gente la verità e parlare chiaro piuttosto che raccontare storie. Continueremo con tutti gli strumenti possibili e nel limite delle nostre competenze la lotta agli spacciatori, ai delinquenti, agli incivili, questo lo prometto al netto della solita retorica ingannevole di chi dice che i Sindaci hanno la bacchetta magica. Sanno bene questi signori che la sicurezza è in capo anzitutto allo Stato e alle forze dell’ordine, che ringraziamo molto per il lavoro svolto e a cui chiediamo di stare sempre più vicino a Padova e alla nostra comunità sul solco di quanto già fatto insieme e con massima collaborazione in questo ultimo anno".

Regolamento

"Inseriremo nel regolamento in maniera esplicita la previsione di appositi protocolli tra polizia locale e settore servizi sociali per attivare specifici servizi di prossimità gestiti da professionisti che, dove ve ne sia l'esigenza, propongano ed attivino per i casi di marginalità estrema percorsi veri di reinclusione. L’obiettivo di chi vuole togliere la terra da sotto ai piedi al raket della microcriminalità non può essere solo la fase repressiva, ma anche lo sforzo di creare la condizione per togliere dalla strada quei disperati che possono essere facile preda di chi li avvia sulla strada della delinquenza".

Commercio

"Un altro importante miglioramento del regolamento è stato sviluppato con l’assessorato al commercio e riguarda la cura e il decoro degli spazi commerciali e delle vetrine momentaneamente sgombri o in fase di riallestimento. Per una città d’arte come la nostra anche questi piccoli accorgimenti sono importanti per risultare accoglienti e piacevoli. Mutuando da buone pratiche di altre importanti città proporremo di introdurre anche a Padova per conduttori e soprattutto locatari regole basilari di pulizia e manutenzione degli spazi commerciali inattivi che affacciano sulla pubblica via per quanto riguarda serrande, decoro esterno, decoro interno e pulizia.

Prostituzione

Confermo infine che la linea di questa amministrazione sul fenomeno della prostituzione è incidere con più fermezza verso i “clienti” piuttosto che verso le vittime dei moderni schiavisti della tratta.

ANCI

Colgo anche l’occasione per esprimere, come ha già fatto l’ANCI, tutta la mia e nostra preoccupazione per quanto trapela sullo schema del nuovo decreto immigrazione. Bisogna stare attenti a non mettere in atto provvedimenti ad alto effetto mediatico e propagandistico che però poi come conseguenza hanno un impatto pericolossismo e tutto a carico dei comuni e dei cittadini sul fronte della sicurezza e dell’ordine pubblico. Con queste misure il rischio concreto è di avere un esercito di irregolari e disperati che vagano per le vie delle città vivendo di espedienti, senza meta e senza possibilità di affrontare la cosa in maniera diversa e pragmatica, con la concreta possibilità che la gestione di questa emergenza indotta gravi sulle casse comunali a spese dei cittadini. Preoccupa anche il chiaro orientamento a indirizzare le politiche di accoglienza verso un modello che torna ai maxi hub con centinaia di migranti. Modello fallimentare che ha già causato gravi danni agli stranieri e alla cittadinanza tutta. Con tanti altri Sindaci chiedo un ravvedimento, un confronto costruttivo e una politica su queste tematiche che sia orientata alla concretezza e alla gestione nell’interesse dei cittadini dei fenomeni piuttosto che alla ricerca del consenso.

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