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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Smog, Gallani: «Dove vogliamo andare se la Regione non fa nulla?»

L'assessore al verde del Comune di Padova commenta il dossier di Legambiente: «Anche quest’anno la fotografia che mostra della nostra città non è per niente buona: 2019 terribile, e il 2020 non è di certo iniziato nel migliore dei modi»

«È uscito il dossier Mal’Aria di Legambiente e anche quest’anno la fotografia che mostra della nostra città non è per niente buona. Un 2019 terribile e un 2020 che di certo non è iniziato nel migliore dei modi, come un anno fa, non solo per Padova ma per l'intera Regione»: inizia così la nota dell'assessore Chiara Gallani, che commenta i dati del dossier di Legambiente.

Il commento

Prosegue l'assessore: «Come Amministrazione stiamo mettendo in campo molte iniziative per far fronte al problema: azioni culturali, a partire dalle scuole, investimenti sul tpl e mobilità privata sostenibile, investimenti per la realizzazione di parchi, acquisizione di aree verdi, trasformazione di più di dieci ettari in boschi urbani e, notizia di ieri, l’acquisto di sola energia da fonti rinnovabili, per raggiungere concretamente e da subito gli obiettivi del PAESC e del Patto dei Sindaci, ricordati anche nella dichiarazione di emergenza climatica. Perché, quello che ci è chiaro, è che non si può aspettare, per salvare il nostro ambiente. Se osserviamo i dati ci rendiamo conto però che in regioni a noi vicine e che con noi hanno sottoscritto l’Accordo Padano, come l’Emilia Romagna, la situazione nell’ultimo decennio è decisamente migliorata per una ragione ben precisa. L’impegno della Regione nel mettere in campo azioni strutturali per ridurre l’inquinamento. Ad esempio, come dicono gli ultimi dossier di Legambiente, in Emilia Romagna sono aumentati di quasi l’ottanta per cento i passeggeri per il trasporto pubblico regionale dal 2011, a fronte di un investimento aggiuntivo di circa 37 milioni nel 2017.
Nello stesso periodo in Veneto l’aumento è stato dello 0,2%, con un investimento di circa 17 milioni nel 2017 (ultimo dato disponibile)».

Attacco alla Regione

Chiara Gallani, quindi, tuona: «Sugli impianti a biomassa, su cui tutti puntano il dito, la Regione tace di un silenzio imbarazzante: un catasto degli impianti completamente carente, nessun incentivo e sistema per permettere efficientamento e sostituzione e nessuna azione di stimolo a livello governativo per permettere controlli effettivi. Certo, nelle nostre città noi amministratori abbiamo grandi responsabilità e siamo chiamati ad agire con forza per affrontare questo problema. Ma dove vogliamo andare se la Regione, ente cui compete non solo la gestione del trasporto pubblico e interventi sugli impianti termici a biomassa ma anche la tutela della salute di tutti i cittadini e le cittadine, considera questi investimenti come inutili e non necessari? I comuni capoluogo quest’anno si sono per la prima volta, su iniziativa della nostra amministrazione, uniti per sottoscrivere un’ordinanza sulle limitazioni alle emissioni inquinanti uguale per tutti, facendo la nostra parte e sopperendo a ciò che la Regione non ha interesse a fare. Accordo che, dalla prossima stagione, sarà ancora più stringente. Ma non solo per quanto riguarda le ordinanze, le limitazioni e i controlli. L’inquinamento si sconfigge con misure e investimenti strutturali su questioni come il trasporto pubblico, gli impianti termici, l'agricoltura e l'uso del suolo. Finchè la giunta Zaia continuerà a pensare che l’inquinamento delle città venete non è un problema e che soprattutto sia una questione che compete alle singole amministrazioni, senza incalzare le Province che continuano a latitare, non riusciremo mai a crescere i nostri figli in un territorio meno inquinato».

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