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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Interrogazione di Bitonci e Stefani al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti su nuova linea del tram

"Inutile -affermano gli onorevoli - investire denaro pubblico su una linea di tram che comporta la creazione di una rete infrastrutturale invasiva per il territorio"

"Il Tram di Padova è non solo un mezzo di trasporto obsoleto dal momento che, al giorno d'oggi, esistono forme di mobilità pubblica elettrica in grado di coniugare esigenze economico-ambientali adeguate, ma è estremamente pericoloso come lo dimostrano, purtroppo, i numerosi incidenti che si sono verificati lungo il tracciato e, per ultimo, il deragliamento del convoglio nei pressi del quartiere Guizza". Così i deputati della Lega Massimo Bitonci e Alberto Stefani. "Inutile, quindi, investire denaro pubblico su una linea di tram che comporta la creazione di una rete infrastrutturale invasiva per il territorio e che preoccupa i residenti e i commercianti di Padova. A tal proposito - continuano i leghisti - abbiamo deciso di rivolgerci al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per reperire informazioni utili a giustificare la correttezza delle procedure di aggiudicazione della gara di appalto al fine di rendere trasparenti le modalità adottate e le valutazioni tecniche sul grado di sicurezza della tramvia, sia in relazione a possibili deragliamenti, sia in relazione all'impatto che il tracciato provoca sulle zone abitate limitrofe alla monorotaia e, soprattutto, per garantire l'incolumità dei ciclisti, dei motociclisti e dei pedoni".

L'interrogazione degli onorevoli Bitonci e Stefani

Queste le principali richieste contenute nell'interrogazione parlamentare presentata al Ministro dagli onorevoli Bitonci e Stefani. "In seguito al deragliamento del tram, avvenuto pochi giorni fa nei pressi del capolinea sud della Guizza, è stata aperta un'inchiesta interna da Bus Italia Veneto, con il supporto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e si è riaperto il dibattito sulla scarsa sicurezza del tracciato. Per la realizzazione della linea tramviaria a Padova era stato originariamente predisposto un capitolato in cui si specificava che il veicolo avrebbe dovuto possedere autonomi organi di sterzatura delle ruote e poter indifferentemente correre sia su sede guidata, sia su sede stradale ordinaria. Queste due condizioni, ritenute fondamentali, hanno portato all'esclusione preventiva di tutte le società europee fornitrici di mezzi a via guidata. Ciò nonostante, nel marzo 2007 venne inaugurata la linea Guizza Pontevigodarzere del Metrobus dell'azienda francese Lohr, unica ad aver garantito le caratteristiche richieste, anche se nelle fasi di pre-esercizio si verificarono alcuni deragliamenti (il più grave in Riviera Businello). Avendo raccolto sufficienti informazioni, possiamo tranquillamente ritenere che l'amministrazione comunale di allora, era a conoscenza fin dall’inizio che la società vincitrice della gara non avrebbe potuto fornire i mezzi con le caratteristiche indicate. A prova di questo, esiste una delibera di giunta dell'11 febbraio 2004 con la quale venne non solo autorizzato il Tram ma, per farlo, vennero stravolte le previsioni di gara, consentendo di eliminare il requisito fondamentale della dotazione di "organi di sterzatura manuale delle ruote". Insomma, le incerte condizioni di sicurezza del tracciato della tramvia continuano a preoccupare i cittadini padovani: il tracciato previsto dal capolinea Voltabarozzo al ponte sullo scaricatore è di 1.400 metri, quasi interamente all'interno della zona abitata, e lo spazio riservato agli accessi alle abitazioni e ai marciapiedi appare assolutamente insufficiente per garantire la sicurezza ai cittadini, visto l'ingombro per le carreggiate e le curve pericolose che dovrebbe affrontare con larghezze molto limitate. Inoltre, è presumibile che le abitazioni confinanti con la rotaia subiscano forti svalutazioni facendo ricadere le perdite sulle famiglie ed è altrettanto plausibile che saranno avviati numerosi ricorsi che bloccheranno inevitabilmente i cantieri, rischiando di interdire gli accessi ai giardini e ai parcheggi privati delle abitazioni. Infine, ed è forse l'aspetto che ci preoccupa maggiormente, lo sbordo della monorotaia sembra essere stata la causa di pericolose cadute di ciclisti, motociclisti e pedoni e non possiamo accettare che venga messa a repentaglio la vita dei nostri cittadini solo per dare seguito ad un anacronistico programma elettorale del sindaco e del suo vice".

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